Negli ultimi decenni la figura del vampiro è stata rivisitata sminuendone la natura mostruosa, a favore di un'interpretazione romantica e passionale, dove il vampiro da anti-eroe è diventato protagonista. Nelle pagine originali di Stoker ritroviamo invece l'ideale primitivo del vampiro. Dracula appare in rare occasioni, principalmente all'inizio della vicenda. Dopodiché la narrazione si concentra esclusivamente sugli esseri umani, sulle loro ipotesi investigative, sulle loro paure, e sul terrore suscitato dal terribile demonio che li perseguita. Leggendo Stoker è impossibile ritrovarsi a tifare per Dracula, che viene dipinto come un'orrida bestia, tutt'altro che affascinante o elegante.

Ecco perché, pur dopo aver visto una caterva di film sui vampiri, nuovi e vecchi, analogici e digitali, vale la pena leggere l'originale. Nemmeno Coppola, pur avendo fatto un ottimo lavoro, è riuscito a tradurre fedelmente le atmosfere disegnate da Stoker. Del resto, se il tema del vampiro è stato rigirato in tutte le salse, si sarà pure un perché.

Lo stile è accattivante, anche se ovviamente retrò, ma è proprio il suo sapore vittoriano a renderlo affascinante. Ho ritrovato lo stesso piacere vetusto che mi hanno regalato Poe, Lovercraft, Doyle, Stevenson e Shelly.
Ho trovato originale anche la presentazione del romanzo come collezione di memorie, diari, lettere, documenti e telegrammi. Non è facile produrre narrativa in questo modo, perché occorre sia giustificare lo stile letterario dei diari, sia accertarsi che la narrazione scorra fluida, anche se ottenuta mediante una collezione di scritti virtualmente attribuiti ad autori diversi. Stoker ci riesce benissimo, in certi punti addirittura anticipando le idee di Michael Ende, quando i diari iniziano a parlare dei resoconti precedenti e il romanzo diventa quasi un "libro raccontato mentre viene scritto".

Nella casettina dedicata al Book Crossing.

Cambio di programma. Ho deciso di regalare questo libro al carissimo Alessio, anziché rilasciarlo nel Wild come previsto, perché era quello che avevo in mente sin dall'inizio. Mi pareva stupido festeggiare il mio compleanno hobbit con due mesi di ritardo, ma poi mi sono ricordato che il tempo è relativo!