da oggi (1/1/05) dichiaro chiusa la mia esperienza presso questa fantastica e innovativa iniziativa a favore della lettura.

le ragioni sono molteplici, la più significativa e' che la battaglia per l'allargamento della base della lettura devo combatterla in libreria. l'iniziativa di distribuire con i quotidiani, la bellezza di quaranta milioni di libri (quasi uno a testa per cittadino nel nostro Paese) non ha generato nuovi bisogni di lettura. Questo e' un fatto. I libri comprati, infatti stagnano nella miseria che ci vede un Paese di non lettori e tra gli ultimi in Europa in fatto di consumi librari. Peggio, c'e' una buona metà degli "aventi diritto", per così dire, che addirittura, si elogiano di essere non lettori (ma hanno il telefonino all'ultima moda, aggiungo). Torno quindi nei ranghi, sperando di fare ancora di più e sapendo che non basta vendere libri per generare lettori, ma la trasmissione di quel sapere che a volte determina il successo di una pubblicazione. Spesso càpita. In questi hanni ho venduto libri con molteplici iniziative di sconto (anche a peso) per favorire la diffusione degli stessi. Evidentemente non basta neanche scambiarsi i libri tra corsari che, di sicuro, sono mossi dalla mia stessa passione. Rimane, tuttavia, uno scambio di libri tra già lettori. La speranza e la motivazione forte dell'inizio, e' stata proprio quella "adesso ve li regalo, basta che leggete un po!" Il risultato e' stata la conoscenza di persone gentili e appassionate, ma che si parlano un pò addosso, poco soddisfancendo la missione con cui siamo partiti. Non e' così, credo. Certo, il tema della lettura non si esaurisce, ne si esaudisce in libreria. Non e' a me che tocca il compito di generare nuovi lettori. Stà alle istituzioni e gli editori già fanno parecchio in tema di produzione e innovazione di prodotto.E tuttavia anch'io mi considero un'anello della catena: farò la mia parte come sempre. C'e' un tema, non ancora sviscerato abbastanza, legato all'accoglienza delle persone che le librerie devono sviluppare ancora, che misura in qualche modo un ritardo ulteriore ?)e il fatto che la gente trovi più cordiale, vicino, e meno clericale (mi scuso per il termine) il rapporto con l'edicola piuttosto che con la libreria. A questo tema i vari manager d'azienza dovranno dedicare attenzione e risorse per rendere più percorribile i nostri luoghi, altrimenti non si spiega perche' la libreria non ha saputo catturare questa disponibilità all'acquisto.

Grazie a tutti gli amici e alle belle persone che questo sito mi ha fatto conoscere e buon tutto a tutti.

michele genchi