America letale. Epistolario dal braccio della morte
Registered by ero10 on 9/9/2003
12 journalers for this copy...
Questo libro raccoglie le voci di quelle persone che, negli Stati Uniti, attendono il momento della propria esecuzione nel braccio della morte. A emergere non sono i ritratti di efferati serial killer, incalliti assassini o professionisti del crimine, ma scenari dove il caso,una giustizia arbitraria, l'indigenza economica, o più spesso , il colore della pelle hanno messo il punto finale a percorsi di vita che apparivano già segnati. Con i membri di questa comunità di sconfitti Bianca Cerri ha intrattenuto un fitto rapporto epistolare, penetrando nell'intimità di chi nella propria cella assiste al progressivo venir meno della sua umanità....
Eccolo!!! Mi ci tuffo subito questa sera!!!!
Journal Entry 3 by ero10 at spedito per posta in Bernate Ticino, Lombardia Italy on Wednesday, October 1, 2003
Released on Saturday, September 27, 2003 at spedito per posta in Bernate Ticino, Lombardia Italy.
spedito per posta a Puma74
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Ecco, ho finito questo libro con dei racconti a mio parere a dir poco sconvolgenti.
Quello che mi ha sconvolta di più? Il razzismo che ancora esisite ai nostri giorni e di conseguenza la leggerezza con la quale vengono affrontati certi processi, rischiando oltretutto di distruggere delle vite di persone innocenti. Non sembra possibile che ancora oggi possa esistere una tale ignoranza.
Speriamo che davvero un giorno le cose possano cambiare.
Buona lettura a tutti.
Quello che mi ha sconvolta di più? Il razzismo che ancora esisite ai nostri giorni e di conseguenza la leggerezza con la quale vengono affrontati certi processi, rischiando oltretutto di distruggere delle vite di persone innocenti. Non sembra possibile che ancora oggi possa esistere una tale ignoranza.
Speriamo che davvero un giorno le cose possano cambiare.
Buona lettura a tutti.
Adesso è nelle mie mani, e la mia prima sensazione, solo vedendo la foto di copertina è che sarà un libro "macigno" che darà una scossa alla mia tranquilla realtà di tutti i giorni per farmi conoscere un mondo "al limite"
Avrei voluto scrivere una journal entry diversa, senza ripetere semplicemente l'orrore e lo sdegno per aver visto così da vicino le condizioni di questi uomini che immaginavo dure, ma non così dure.
E' nauseate pensare al modo in cui queste persone, già condannate a morire, vengono trattate dalla guardie...sono le guardie i veri delinquenti, il vero rifiuto della società.
Una critica forte e giusta a quest'America che si propone come paladina della giustizia mondiale e che al suo interno divide i cittadini ancora in americani di serie A e cittadini di serie Z
E' nauseate pensare al modo in cui queste persone, già condannate a morire, vengono trattate dalla guardie...sono le guardie i veri delinquenti, il vero rifiuto della società.
Una critica forte e giusta a quest'America che si propone come paladina della giustizia mondiale e che al suo interno divide i cittadini ancora in americani di serie A e cittadini di serie Z
Arrivato...
Al + presto lo incomincerò a leggere!
Baciottolotti
Cri
Al + presto lo incomincerò a leggere!
Baciottolotti
Cri
allucinante.....
Spedito oggi a Banshee...
Ciao a tutti e... scusate...
CRI
Spedito oggi a Banshee...
Ciao a tutti e... scusate...
CRI
Arrivato sabato! Finisco la lettura in corso e poi lo inizio.
L'ho trattenuto per un tempo indecente. Sapevo che sarebbe stata una lettura faticosa, e infatti l'ho preso e lasciato un sacco di volte, ma non potevo certo rinunciare. Anch'io corrispondo con un condannato a morte, detenuto in Texas, a Polunsky; questo libro ha descritto con chiarezza tante cose che dalle sue lettere avevo solo intuito.
E' in mano mia.
E’ stata una lettura difficile perché sembra impossibile che in un paese civile si possa essere condannati alla pena capitale per un caso, per una giustizia a volte incomprensibile, per il colore della pelle o per la propria povertà che non permette di avere avvocati in grado di preparare una “degna” difesa.
Questo libro ha riaffermato la mia convinzione dell’assoluta inaccettabilità, oltrechè inutilità, della pena di morte.
Questo libro ha riaffermato la mia convinzione dell’assoluta inaccettabilità, oltrechè inutilità, della pena di morte.
Consegnato a mano da Ciucchino; lo leggerò quanto prima.
Come per gli altri anche per me è stata una lettura dura e difficile; ogni pagina da metabolizzare con fatica per quanto vi leggevo dentro.
Fatico a credere all'ipocrisia degli Stati Uniti, i quali si propongono quale la più avanzata democrazia del mondo e al tempo stesso si rendono colpevoli di tali ingiustizie contro i propri cittadini che smentiscono l'aspirazione precedente.
Spero vivamente che la pena di morte venga abolita, che la giustizia ritorni ad essere amministrata con lealtà, chiarezza e rigore nei confronti di tutti, dal miliardario bianco al povero nero o ispanico. Spero l'impegno dell'Italia in sede internazionale, dia dei frutti, quantomeno a sensibilizzare quante più persone possibili di fronte a questo tema difficile.
Grazie per la lettura.
Fatico a credere all'ipocrisia degli Stati Uniti, i quali si propongono quale la più avanzata democrazia del mondo e al tempo stesso si rendono colpevoli di tali ingiustizie contro i propri cittadini che smentiscono l'aspirazione precedente.
Spero vivamente che la pena di morte venga abolita, che la giustizia ritorni ad essere amministrata con lealtà, chiarezza e rigore nei confronti di tutti, dal miliardario bianco al povero nero o ispanico. Spero l'impegno dell'Italia in sede internazionale, dia dei frutti, quantomeno a sensibilizzare quante più persone possibili di fronte a questo tema difficile.
Grazie per la lettura.
Journal Entry 15 by last-unicorn from Kaltern / Caldaro, Trentino Alto Adige / Südtirol Italy on Tuesday, May 8, 2007
Il libro è qui da me! Al momento sono un po' incasinata, ma spero di potergli dedicare l'attenzione che merita. ;-)
Journal Entry 16 by last-unicorn from Kaltern / Caldaro, Trentino Alto Adige / Südtirol Italy on Monday, August 6, 2007
[...]Non sono soltanto triste, sono molto deluso perché ogni possibilità di recupero mi è stata negata, non ho potuto riparare, rimediare. Chi vuole la pena di morte pensa che sia giustizia. Mi dispiace essere qui. Mi dispiace vedervi riuniti qui. Stiamo dicendo al mondo che non esiste un modo diverso di fare giustizia. Stiamo insegnando ai bambini che la giustizia risiede nell'uccidere un uomo. Stiamo facendo un po' di male a tutti. E la vittoria non è di nessuno.
(Napoleon Beazley - cella della morte - Texas - 26 maggio 2001)
Uno dei tanti minorenni condannati a morte... Oltre al fatto che la pena di morte nega ogni possibilità di recupero ai detenuti (mi risulta che una pena dovrebbe avere tre funzioni: punire il colpevole, proteggere le vittime, riportare all'interno della società il condannato - il terzo punto è impossibile per un condannato a morte), del sistema giudiziario americano mi fa orrore la possibilità (e la volontà, l'approvazione da parte della società - come del resto anche per la pena di morte) di giudicare minorenni, quasi bambini, ma anche giovani adulti che ancora non hanno la mente e la maturità di adulti, come se fossero degli adulti. Mi è semplicemente incomprensibile...
Ho contattato tutte le persone saltate. Vesna e afrodita si cancellano dal ring, quindi il libro ora passa a silviazza. Il cui indirizzo ho da settimane... cercherò di spedire il libro oggi o domani... ^^'
(Napoleon Beazley - cella della morte - Texas - 26 maggio 2001)
Uno dei tanti minorenni condannati a morte... Oltre al fatto che la pena di morte nega ogni possibilità di recupero ai detenuti (mi risulta che una pena dovrebbe avere tre funzioni: punire il colpevole, proteggere le vittime, riportare all'interno della società il condannato - il terzo punto è impossibile per un condannato a morte), del sistema giudiziario americano mi fa orrore la possibilità (e la volontà, l'approvazione da parte della società - come del resto anche per la pena di morte) di giudicare minorenni, quasi bambini, ma anche giovani adulti che ancora non hanno la mente e la maturità di adulti, come se fossero degli adulti. Mi è semplicemente incomprensibile...
Ho contattato tutte le persone saltate. Vesna e afrodita si cancellano dal ring, quindi il libro ora passa a silviazza. Il cui indirizzo ho da settimane... cercherò di spedire il libro oggi o domani... ^^'
Journal Entry 17 by silviazza from Anzola dell'Emilia, Emilia Romagna Italy on Tuesday, August 21, 2007
E' arrivato mentre ero in ferie, sono appena rientrata quindi ecco la JE ;) l'ho iniziato ieri sera
Journal Entry 18 by silviazza from Anzola dell'Emilia, Emilia Romagna Italy on Tuesday, September 11, 2007
Un libro indubbiamente sconvolgente.
La trattazione del'argomento mi ha però lasciato qualche perplessità: il tema non doveva essere l'insensatezza della pena di morte in sè, e non il fatto che spesso la condanna sia soggetta a pregiudizi razziali e quant'altro? Se una persona ha subito abusi e maltrattamenti ed ha commesso un omicidio, non vedo perché debba essere considerata diversamente da un omicida che uccide per sfizio. La pena di morte è sbagliata di per sè e finché diranno "non è giusto che venga condannato a morte perché è nero" e non "non è giusto che venga condannato a morte PUNTO" le cose non cambieranno di certo. Viviamo in una società ipocrita e non a caso l'America è la prima a dire di far del bene... uccidendo la gente. Mi ha colpito la vicenda del condannato a morte reduce del Vietnam, insignito di una medaglia al valore per aver bombardato migliaia di civili vietnamiti e poi giustiziato ("giustiziato"? ma come si può collegare la morte alla giustizia?) per aver ucciso un americano (vite di serie A e di serie B?).
Posso immaginare quanto sia difficile portare fuori dal carcere la cronaca dei maltrattamenti (se le guardie torturano per un nonnulla, mi chiedo se non censurino anche la posta) ed è grazie a testi come questo che le persone che li subiscono non vengono dimenticate.
L'"omicidio" (così recitano i certificati di morte) più che una punizione mi sembra una vendetta. Mi chiedo perché venga scelta questa pena se poi i detenuti la attendono anche per 20 anni (per gli appelli? non sempre servono...)... a quel punto cosa cambia rispetto all'ergastolo? I condannati sopravvivono un sacco di tempo in condizioni subumane per lo spasso delle guardie e le sperimentazioni mediche... questo fa accapponare la pelle perché va poco, troppo poco lontano dai lager nazisti.
Lo consiglio senz'altro, non perché certe cose non si sappiano già, ma perché le parole di chi le vive da dentro fanno ricordare che, anche se è corretto punire un individuo per un crimine commesso, siamo tutti esseri umani e, anche solo per questo, sarebbe giusto dare a queste persone la possibilità di espiare e ricominciare.
(non mi è invece piaciuto lo stile di Bianca Cerri, in particolare il suo saltare spesso di palo in frasca ed i tempi verbali usati un po' a caso)
La trattazione del'argomento mi ha però lasciato qualche perplessità: il tema non doveva essere l'insensatezza della pena di morte in sè, e non il fatto che spesso la condanna sia soggetta a pregiudizi razziali e quant'altro? Se una persona ha subito abusi e maltrattamenti ed ha commesso un omicidio, non vedo perché debba essere considerata diversamente da un omicida che uccide per sfizio. La pena di morte è sbagliata di per sè e finché diranno "non è giusto che venga condannato a morte perché è nero" e non "non è giusto che venga condannato a morte PUNTO" le cose non cambieranno di certo. Viviamo in una società ipocrita e non a caso l'America è la prima a dire di far del bene... uccidendo la gente. Mi ha colpito la vicenda del condannato a morte reduce del Vietnam, insignito di una medaglia al valore per aver bombardato migliaia di civili vietnamiti e poi giustiziato ("giustiziato"? ma come si può collegare la morte alla giustizia?) per aver ucciso un americano (vite di serie A e di serie B?).
Posso immaginare quanto sia difficile portare fuori dal carcere la cronaca dei maltrattamenti (se le guardie torturano per un nonnulla, mi chiedo se non censurino anche la posta) ed è grazie a testi come questo che le persone che li subiscono non vengono dimenticate.
L'"omicidio" (così recitano i certificati di morte) più che una punizione mi sembra una vendetta. Mi chiedo perché venga scelta questa pena se poi i detenuti la attendono anche per 20 anni (per gli appelli? non sempre servono...)... a quel punto cosa cambia rispetto all'ergastolo? I condannati sopravvivono un sacco di tempo in condizioni subumane per lo spasso delle guardie e le sperimentazioni mediche... questo fa accapponare la pelle perché va poco, troppo poco lontano dai lager nazisti.
Lo consiglio senz'altro, non perché certe cose non si sappiano già, ma perché le parole di chi le vive da dentro fanno ricordare che, anche se è corretto punire un individuo per un crimine commesso, siamo tutti esseri umani e, anche solo per questo, sarebbe giusto dare a queste persone la possibilità di espiare e ricominciare.
(non mi è invece piaciuto lo stile di Bianca Cerri, in particolare il suo saltare spesso di palo in frasca ed i tempi verbali usati un po' a caso)
Arrivato già da qualche giorno ma ho potuto fare la JE solo ora perchè fuori per lavoro. Mi scuso con gli stati di panico che posso aver generato. Stamani viene a Boloogna con me. Il viaggio e l'inizio della lettura sono stati benedetti da questo Haiku: lingue diverse/paradossi del tempo/essere un altro. Grazie, Bab
Il libro mi è arrivato molti mesi fa e l'ho giá letto tutto.
Sicuramente un impatto forte.
Ma quello che mi rattrista di più è il sapere che il maggior numero di condannati a morte (il 60% a livello mondiale) è in Cina.
Grazie a Bianca Cerri e grazie alla Ringmaster.
Sicuramente un impatto forte.
Ma quello che mi rattrista di più è il sapere che il maggior numero di condannati a morte (il 60% a livello mondiale) è in Cina.
Grazie a Bianca Cerri e grazie alla Ringmaster.
è qui .... lo sto leggendo