Il Conte di Montecristo

by Alexandre Dumas | Literature & Fiction |
ISBN: 8817150398 Global Overview for this book
Registered by Gahan of Ziano Piacentino, Emilia Romagna Italy on 4/13/2007
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Journal Entry 1 by Gahan from Ziano Piacentino, Emilia Romagna Italy on Friday, April 13, 2007
Dal retrocopertina dell'edizione BUR:
“Mio nonno, che era quasi analfabeta (sapeva leggere ma non scrivere), mi raccontava storie meravigliose attingendole a una miniera segreta. Prima di morire, mi ha consegnato la sua biblioteca: era fatta di due libri e uno era Il Conte di Montecristo. E così ho scoperto dov’era la sua miniera segreta; perché nel Conte di Montecristo c’è tutto: l’amore, il tradimento, il sopruso, la vendetta, la voglia di resistere e il coraggio di soccombere.” – ALESSANDRO PERISSINOTTO

Le 916 pagine di cui è composto questo libro mi scoraggiavano. Poi, quando finalmente mi sono decisa a leggerlo, mi sono pentita di avere aspettato tanto e l'ho divorato a un ritmo di 100 pagine al giorno!
Ho voluto riportare la citazione di Alessandro Perissinotto perché la trovo perfetta e assolutamente vera. Nel Conte di Montecristo c'è davvero di tutto: l'amore, l'odio, l'ingiustizia, il desiderio di rivalsa, la prigione, la fuga, il tesoro nascosto, gli intrighi, i duelli, delitti e segreti inconfessabili, addirittura un accenno a una probabile relazione lesbica, un tocco di esotismo che avvolge il romanzo in un'atmosfera magica e una serie di personaggi assolutamente indimenticabili.
Se fosse vissuto ai giorni nostri Dumas avrebbe potuto fare lo sceneggiatore di Beautiful. Non lo dico in tono dispregiativo, faccio questa affermazione perché Dumas pubblicava i suoi romanzi a puntate sulle riviste e ciò ha molte analogie con le moderne telenovele: la pubblicazione su un mezzo di comunicazione di massa, la frammentazione della vicenda in puntate per mantenere viva la curiosità del lettore/spettatore, la ripetività degli schemi narrativi, la fidelizzazione del pubblico, ecc.
Anche il metodo di lavoro di Dumas trova equivalenti ai giorni nostri: egli si avvaleva spesso di collaboratori, che scrivevano seguendo le sue precise indicazioni. Uno dei più stretti collaboratori di Dumas, Auguste Maquet, gli fece causa per ottenere una parte dei proventi dei romanzi già pubblicati, e il diritto di figurare come coautore che però non ottenne.
Dumas era pagato in base al numero di righe che scriveva, per questo motivo Il conte di Montecristo è estremamente prolisso.
Ad Umberto Eco era stato proposto di fare un traduzione di questo libro ma ha dovuto rinunciare perché l'originale francese è troppo contorto, pieno di ripetizioni e frasi ridondanti. Tutto ciò è scritto nell'introduzione dell'edizione BUR.
Nell'introduzione dell'edizione Fabbri c'è scritto che la storia di Edmond Dantes (ovvero il Conte di Montecristo) è ispirata ad un fatto di cronaca dei primi dell'800 (un calzolaio parigino imprigionato nel 1807 con una falsa imputazione, autore di una metodica vendetta contro i suoi accusatori, realizzata grazie al ritrovamento di un tesoro una volta uscito di prigione) lo dichiarò lo stesso Dumas 13 anni dopo la pubblicazione del romanzo.
La mia edizione invece è priva di introduzione o note, pertanto, una volta terminata la lettura, sono andata in biblioteca a spulciare altre edizioni in cerca di notizie, commenti e curiosità che ora ho riproposto qui con la speranza di invogliarvi alla lettura di questo "classico".

Ora il libro si trova nelle mani di mia cugina in quel di Voghera...

Journal Entry 2 by Gahan from Ziano Piacentino, Emilia Romagna Italy on Wednesday, July 8, 2009
Dopo due anni è tornato a casa.

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