Vivere a Bologna... forse è uno dei miei sogni. Anche quello più recondito, associo a Bologna molti ricordi, molte corse, molte delusioni e notti di silenzio. Ma ho sempre l'impressione che sia una bella città.
Una sera al Pratello ho scoperto che ci sono cose che si possono fare anche quando non abbiamo mai pensato che ce le possiamo permettere.
Il libro permea di questa impressione, poter fare delle cose, mentre invece la vita sembra scorrerci addosso.
E sono felice di essermi soffermata sul titolo così legante e di aver scelto il libro fra tanti.

Il più "colpo al cuore"? il capitolo 12. tutto, pesante, concreto, tagliente, emozionante.
E il libro ha perle così in giro, piccole verità, strette curve che ti fanno girare la testa.

"Forse è il terrore di vedere le cose marcire. Forse la consapevolezza di come il tempo si attacchi alle cose e le renda irriconoscibili.
In fondo non sto facendo nient'altro che questo: svuoto le stanze, tolgo la polvere, rimetto le cose al loro posto. Tengo in ordine."