Tokyo Decadence

by Ryu Murakami | Literature & Fiction |
ISBN: Global Overview for this book
Registered by alvarovitali on 3/9/2006
Buy from one of these Booksellers:
Amazon.com | Amazon UK | Amazon CA | Amazon DE | Amazon FR | Amazon IT | Bol.com
2 journalers for this copy...
Journal Entry 1 by alvarovitali on Thursday, March 9, 2006
Ogni capitoletto di questo volume è un racconto a sè stante, permangono però due elementi: la città di Tokio e le perversioni di un'umanità devastata e spersonalizzata. Non c'è pornografia nelle vicende delle protagoniste di questi racconti, quasi tutte prostitute professionali d'alto bordo alle prese con le stranezze e le perversioni dei clienti: ci si muove in un universo completamente privo di qualunque principio morale, dove regna solamente una tremenda, allucinata noia. Nelle descrizioni assai esplicite dell'autore, che non lascia nulla all'immaginazione, non troviamo nulla di erotico, nel senso di "legato alla sfera dell'eros":Murukami osserva la degradazione e l'abbruttimento dalla parte di chi ne è già colpito, col medesimo feroce disincanto, condividendo sogni, manie, allucinazioni dei suoi bizzarri personaggi.
Da leggere e da meditare.
Pag.42:..Lo studente fascista era iscritto al club di karate, era figlio illegittimo e maniaco sessuale. Una volta cercò di infilarmi una saponetta Lux nel buco del sedere, io mi rifiutai in lacrime e allora lui mi tirò uno shoken spaccandomi il naso e poi uno yokomawashi-geri fratturandomi il gomito.Poi, sei mesi dopo, andò a insegnare karate nell'aeronautica iraniana. Mi mandò solo una foto, nella quale posava con degli uomini di pelle scura, in divisa da combattimento con un Tokarev in mano. Quando l'ho ricevuta, però, vivevo già con un altro uomo. Era un tassista dieci anni più vecchio di me. Un uomo del tipo barboncino. Portava la pancera in tutte le stagioni. Diceva che doveva metterla perchè lo stomaco scende quando si guida la macchina. Voleva sposarmi, ma io ero abbastanza intelligente da capire di non potermi fidare di un uomo che voleva sposarmi. Comunque con quell'uomo-barboncino ho vissuto per ben sei anni. Lavorava molto e mi ha regalato molte cose, un giubbotto di vinile, un abito in tessuto sintetico, un cappotto in poliestere al novanta per cento, collane di conchiglie e corallo. Lavorava sedici ore al giorno. Un vero barboncino non lavora tanto, è sempre e comunque un cane da compagnia, non da lavoro. Lui tornava a casa stanco morto e andava subito alla sauna aperta ventiquattr'ore, poi a un chiosco di fronte alla stazione dove beveva birra e assaggiava gli yakitori ormai freddi che gli avevo comprato io. Dopo avermi raccontato dei clienti del giorno si buttava su di me senza togliersi la pancera. In quei momenti io immaginavo che il ragazzo del club di karate che voleva mettermi una saponetta Lux nel buco del sedere andasse in giro a uccidere la gente con una mitragliatrice leggera"

Journal Entry 2 by alvarovitali on Thursday, April 13, 2006
Trovato il 07/04/06 a Maranello (MO) italy

Journal Entry 3 by zarpopov from Formigine, Emilia Romagna Italy on Thursday, April 13, 2006
Molto interessante il ritratto della società Giapponese...

Are you sure you want to delete this item? It cannot be undone.