Ti prendo e ti porto via
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Ho commesso un errore a leggere Ti prendo e ti porto via dopo Io non ho paura, romanzo più recente.
Perchè INHP mi piacque di più, e ora il primo romanzo di Ammaniti mi è sembrato un tentativo di lancio così così, prima di spiccare il volo ispirato.
Ho letto INHP in una notte. La storia scorreva fluida sotto i miei occhi ed è stato impossibile staccare, fino all'alba e all'ultima pagina.
Ho letto TETPV in tre settimane: la narrazione l'ho trovata fluida come il Grande Raccordo Anulare nell'ora di punta. Per centocinquanta pagine non accade praticamente nulla... poi si accellera un po', poi ci si riferma, poi si corre perchè le pagine bianche stanno finendo e ci sono troppi fili da riaggomitolare.
Molti personaggi: qualcuno ben definito, qualcuno abbozzato, qualcuno totalmente stereotipato (il preside e il vicepreside).
Roba irritante, come irritanti sono le digressioni e i flashback sui personaggi infilati a forza in mezzo alla trama, o i salti da una storia all'altra totalmente disomogenei e stancanti.
Roba irritante come irritante è la voglia di scrittura italiana pulp tanto di moda negli anni novanta, voglia (io la chiamerei smania di sangue e di umori corporali) condivisa con i giovani Simona Vinci e Isabella (argh) Santacroce.
Però, però... questo libro io lo salverei.
Ammaniti dovrebbe scrivere libri thriller. Pochi come lui IMHO sanno oggi descrivere le scene di tensione: bella la scena dell'"assalto" alla scuola, bello il dialogo immaginario fra Fausto Coppi e il giovane protagonista nella disperata fuga in bicicletta.
Roba irritante ce n'è quindi a palate, ma perfortuna sarebbe stata molto mitigata in INHP in favore della costruzione di una bellissima storia.
Perchè INHP mi piacque di più, e ora il primo romanzo di Ammaniti mi è sembrato un tentativo di lancio così così, prima di spiccare il volo ispirato.
Ho letto INHP in una notte. La storia scorreva fluida sotto i miei occhi ed è stato impossibile staccare, fino all'alba e all'ultima pagina.
Ho letto TETPV in tre settimane: la narrazione l'ho trovata fluida come il Grande Raccordo Anulare nell'ora di punta. Per centocinquanta pagine non accade praticamente nulla... poi si accellera un po', poi ci si riferma, poi si corre perchè le pagine bianche stanno finendo e ci sono troppi fili da riaggomitolare.
Molti personaggi: qualcuno ben definito, qualcuno abbozzato, qualcuno totalmente stereotipato (il preside e il vicepreside).
Roba irritante, come irritanti sono le digressioni e i flashback sui personaggi infilati a forza in mezzo alla trama, o i salti da una storia all'altra totalmente disomogenei e stancanti.
Roba irritante come irritante è la voglia di scrittura italiana pulp tanto di moda negli anni novanta, voglia (io la chiamerei smania di sangue e di umori corporali) condivisa con i giovani Simona Vinci e Isabella (argh) Santacroce.
Però, però... questo libro io lo salverei.
Ammaniti dovrebbe scrivere libri thriller. Pochi come lui IMHO sanno oggi descrivere le scene di tensione: bella la scena dell'"assalto" alla scuola, bello il dialogo immaginario fra Fausto Coppi e il giovane protagonista nella disperata fuga in bicicletta.
Roba irritante ce n'è quindi a palate, ma perfortuna sarebbe stata molto mitigata in INHP in favore della costruzione di una bellissima storia.
Released on Thursday, January 06, 2005 at about 4:00:00 PM BX time (GMT-06:00) Central Time (US & Canada) at OCZ Birreria La Rocka, Via Gallia 93 in Roma, Lazio Italy.
RELEASE NOTES:
Vabbè... proprio selvaggia come liberazione non è. Ma una release con liberliber e fuocoblu non si nega a nessuno! :)
Sul panchetto alla sinistra del bancone.
RELEASE NOTES:
Vabbè... proprio selvaggia come liberazione non è. Ma una release con liberliber e fuocoblu non si nega a nessuno! :)
Sul panchetto alla sinistra del bancone.