quaderno proibito
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Ho letto questo libro quasi per caso. Ce l’avevo fra i miei libri da leggere da innumerevoli anni, l’avevo preso a Firenze in quella che allora si chiamava MelBookstore, a metà prezzo. Impossibile dire, dopo tutti questi anni, cosa mi avesse colpito di questo libro tanto da decidere di comprarlo – forse la trama in quarta di copertina, forse ne avevo sentito parlare da qualche parte, chissà.
Il fatto è che è un libro bellissimo, che ogni donna dovrebbe leggere e, francamente, anche ogni uomo, così da dare meno per scontate alcune cose. Non me l’aspettavo, sinceramente, solo dalla quarta di copertina, di trovare un romanzo di questa caratura.
Il libro è scritto sotto forma di diario: si tratta infatti del diario della protagonista, Valeria, una donna di 43 anni all’inizio degli anni Cinquanta, quando una donna a quell’età era già considerata vecchia. Ha infatti due figli grandi e un marito che la chiama “mammà” e che non si cura più di lei. Piano piano veniamo a scoprire com’è fatta la vita di Valeria, ed è esattamanete come potremmo aspettarcela, eppure non è un romanzo banale proprio per questo.
Valeria è una donna che si sente ancora giovane sebbene tutti la considerino vecchia. È una donna che viene da una famiglia di nobili decaduti (per parte di madre, suo padre invece era un borghese), e che è stata costretta a lavorare come impiegata in un ufficio per provvedere alle esigenze familiari, perché il solo stipendio del marito Michele non basta. Ma Valeria ama molto il suo lavoro, non lo fa solo per obbligo, ma anche per scelta, ed è orgogliosa della sua posizione nell’azienda, una posizione di responsabilità.
I figli e il marito la danno per scontata, il suo lavoro in casa e fuori è scontato, il suo affaccendarsi e annullarsi per la famiglia è scontato, tutto ciò che fa è irrimediabilmente scontato. Quello di Valeria, nello scrivere il diario prima e nell’innamorarsi del direttore dell’ufficio poi, è un timido tentativo di ribellione, che come vedremo non sarà poi tanto timido. Valeria va contro la morale comune pur essendo strettamente impegolata in quella stessa morale; Valeria è l’esempio della donna post-bellica pur cercando di essere diversa; Valeria è tutte le donne, di fatto, Valeria è tutte le donne che vengono date per scontate, che hanno una vita-non vita in una famiglia che le soffoca.
Per questo dico che tutti dovrebbero leggere questo libro, per capire gli enormi sacrifici a cui le donne volontariamente (?) si piegano, per capire che nessuna donna va data per scontata, mai.
Il finale non è quello che ci si potrebbe aspettare e proprio per questo rende ancora più bello il romanzo, ancora meno scontato. Questo libro è un piccolo gioiellino, che bisognerebbe assolutamente riscoprire.
*
Partecipanti al ring
1. lisolachenonce
2. saturn111
3. claudia1964
4. abeja
5. Éowyn <-- il libro è qui
6. spacetave
Il fatto è che è un libro bellissimo, che ogni donna dovrebbe leggere e, francamente, anche ogni uomo, così da dare meno per scontate alcune cose. Non me l’aspettavo, sinceramente, solo dalla quarta di copertina, di trovare un romanzo di questa caratura.
Il libro è scritto sotto forma di diario: si tratta infatti del diario della protagonista, Valeria, una donna di 43 anni all’inizio degli anni Cinquanta, quando una donna a quell’età era già considerata vecchia. Ha infatti due figli grandi e un marito che la chiama “mammà” e che non si cura più di lei. Piano piano veniamo a scoprire com’è fatta la vita di Valeria, ed è esattamanete come potremmo aspettarcela, eppure non è un romanzo banale proprio per questo.
Valeria è una donna che si sente ancora giovane sebbene tutti la considerino vecchia. È una donna che viene da una famiglia di nobili decaduti (per parte di madre, suo padre invece era un borghese), e che è stata costretta a lavorare come impiegata in un ufficio per provvedere alle esigenze familiari, perché il solo stipendio del marito Michele non basta. Ma Valeria ama molto il suo lavoro, non lo fa solo per obbligo, ma anche per scelta, ed è orgogliosa della sua posizione nell’azienda, una posizione di responsabilità.
I figli e il marito la danno per scontata, il suo lavoro in casa e fuori è scontato, il suo affaccendarsi e annullarsi per la famiglia è scontato, tutto ciò che fa è irrimediabilmente scontato. Quello di Valeria, nello scrivere il diario prima e nell’innamorarsi del direttore dell’ufficio poi, è un timido tentativo di ribellione, che come vedremo non sarà poi tanto timido. Valeria va contro la morale comune pur essendo strettamente impegolata in quella stessa morale; Valeria è l’esempio della donna post-bellica pur cercando di essere diversa; Valeria è tutte le donne, di fatto, Valeria è tutte le donne che vengono date per scontate, che hanno una vita-non vita in una famiglia che le soffoca.
Per questo dico che tutti dovrebbero leggere questo libro, per capire gli enormi sacrifici a cui le donne volontariamente (?) si piegano, per capire che nessuna donna va data per scontata, mai.
Il finale non è quello che ci si potrebbe aspettare e proprio per questo rende ancora più bello il romanzo, ancora meno scontato. Questo libro è un piccolo gioiellino, che bisognerebbe assolutamente riscoprire.
*
Partecipanti al ring
1. lisolachenonce
2. saturn111
3. claudia1964
4. abeja
5. Éowyn <-- il libro è qui
6. spacetave
In viaggio verso lisolachenonce!
Journal Entry 3 by saturn111 at -- via posta o passaggio a mano --, Campania Italy on Monday, December 28, 2015
Il ring è qui con me.
Journal Entry 4 by saturn111 at -- via posta o passaggio a mano --, Marche Italy on Wednesday, January 13, 2016
Released 8 yrs ago (1/13/2016 UTC) at -- via posta o passaggio a mano --, Marche Italy
CONTROLLED RELEASE NOTES:
Bella lettura. Ho scritto cosa ne penso qui --> http://forum.bookcrossing-italy.com/viewtopic.php?f=12&t=26736&p=555049#p555049
Spedito a claudia1964.
Spedito a claudia1964.
Arrivato oggi
Come scrive Virginia Woolf, le donne devono lottare per avere una stanza propria. Certo, la De Cespedes non si riferisce alla libertà intellettuale femminile nel parlare del quaderno proibito, quanto alla libertà di esprimere pensieri e riflessioni quotidiani, guardare dentro di sé e intorno a sé il mondo anche con spietatezza, senza mentirsi né illudersi. Così fa Valeria, la protagonista del romanzo, moglie, madre, figlia, una donna in bilico tra il tradizionale ruolo femminile di “madre di famiglia”, come nei primi anni del secolo scorso vivevano le donne, in una vita che non era loro, ma era esclusivamente dedita al marito e ai figli, e la nuova figura femminile che pian piano emerge nella società che si sta evolvendo, una donna che lavora fuori casa, guadagna uno stipendio ed ha una sua autonomia, non solo economica. Valeria sta a cavallo tra due epoche, da una parte c’è sua madre, una borghese tradizionalista che non concepisce che la figlia lavori o che il nipote si sposi con una commessa (una che sta a contatto con tanta gente!), dall’altra c’è sua figlia Mirella, studentessa universitaria che vuole diventare avvocato, una giovane donna consapevole di sé e delle sue capacità: tre generazioni vicine eppure lontanissime in un periodo come gli anni ’50, di cambiamenti sociali profondi e rapidi. Valeria, grazie al suo quaderno segreto, pian piano vede il suo mondo di certezze sgretolarsi, la sua tranquilla vita andare in frantumi e cresce, prende consapevolezza delle difficoltà del vivere e contemporaneamente del suo essere una donna prima di tutto. E’ un romanzo moderno, seppur datato, che mi è piaciuto molto perché anche nel 2016 fa riflettere donne ed uomini, che si ritrovano nella svariata gamma di emozioni che Valeria prova, nei confronti dei figli, del marito, della fidanzata del figlio, del fidanzato della figlia, quelle stesse che viviamo ogni giorno in famiglia e nella vita.
Journal Entry 8 by italianeowyn at Prata di Pordenone, Friuli Venezia Giulia Italy on Tuesday, June 20, 2017
Disonore su tutta la mia famiglia, disonore su di me e disonore sulla mia mucca (semi-cit)!!!
Ho visto solo ora che non ho fatto la je di ingresso... SCUSA Sonnenbarke! A mia parziale discolpa posso dire che nell'etichetta interna ho segnato come data di arrivo il 20 Settembre scorso: 10 giorni prima del matrimonio... forse avevo altro per la testa! Quel che è peggio, però, è che ho proprio dimenticato la presenza del libro a casa mia... ARGGG!!!
Contatto subito la prossima in lista
Ho visto solo ora che non ho fatto la je di ingresso... SCUSA Sonnenbarke! A mia parziale discolpa posso dire che nell'etichetta interna ho segnato come data di arrivo il 20 Settembre scorso: 10 giorni prima del matrimonio... forse avevo altro per la testa! Quel che è peggio, però, è che ho proprio dimenticato la presenza del libro a casa mia... ARGGG!!!
Contatto subito la prossima in lista
Tornato a casa, grazie a tutti per aver partecipato al ring :-)