Il Dio Delle Piccole Cose

by Arundhati ROY | Literature & Fiction |
ISBN: 0060977493 Global Overview for this book
Registered by lavale of Milano, Lombardia Italy on 1/21/2004
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Journal Entry 1 by lavale from Milano, Lombardia Italy on Wednesday, January 21, 2004
Mi é piaciuto moltissimo, e ne ho già liberata una copia. Adesso ne ho trovata un'altra in giro per casa, e ne faccio un ring.
Non sapendo bene da dove iniziare a parlare di questo libro, copio dal sito di Repubblica

"Il dio delle piccole cose" di Arundhati Roy, un romanzo
magico sui luoghi favolosi. La scrittrice ha vinto il Booker prize

L'India segreta delle caste negli occhi dei bambini

di IRENE BIGNARDI

Forse sono i due titoli più belli e strani del Novecento: "Cent'anni di solitudine" e "Il dio delle piccole cose" - e in italiano suonano con lo stesso ritmo poetico e malinconico. Ma il fascino del titolo non è la sola cosa che hanno in comune il grande libro di Gabriel Garcia Marquez e il fortunatissimo romanzo di Arundhati Roy.

Hanno in comune un retroterra sconosciuto, quello ( allora, trent'anni e più fa) della Colombia caraibica, e questo, poco noto ancora oggi, del profondo Kerala, l'estremo sud dell'India, che attraverso " Il dio delle piccole cose" ha trovato il suo posto nella mappa letteraria e fantastica del mondo ( dopo averlo trovato, per la verità , in quello del turismo e della cultura cinefila : ma questa è un'altra storia e un altro reparto).

Hanno in comune (è un' osservazione ricorrente della critica, che non ha fatto particolarmente piacere ad Arundhati Roy, come tutti gli autori desiderosa di essere vista più nella sua originalità che nelle sue parentele con altre scuole e altri luoghi) anche un modo favoloso, magico di raccontare. E le affinità finiscono qui . O meglio, finiscono con la popolarità naturale, spontanea e incontrollabile che ha spinto ambedue i libri - libri "selvaggi" per così dire- nel vortice del successo.

Anche sull'affinità del "realismo magico"keralese e colombiano ci sarebbe poi da obiettare. La differenza fondamentale essendo che la "magia" del realismo di Arundhati Roy deriva non tanto da una scelta di stile (che pure è presente) quanto dalla scelta del punto di vista. Quello di due bambini di sette anni, un fratello e una sorella, due gemelli (eterozigoti, e quindi non identici, ma non per questo meno legati da una profondo segreto legame), che con i loro immensi occhi guardano, scompongono, censurano, accentuano, modificano , ricostruiscono a modo loro la complicata, tragica, burrascosa realtà che li circonda. Uno sguardo "ingenuo"che vede (e osserva) cose apparentemente insignificanti - ma per loro molto significanti. Che ne ignora altre visibili al mondo degli adulti e invisibili a chi già non si nutre di regole e di tabù. Uno sguardo vergine e selettivo che spiega, anche, alcuni apparenti buchi e silenzi del racconto: avete mai sentito parlare di rimozione?

Estha , il ragazzino diligente e buono, e Rahel, la bambina con il grande ciuffo sulla testa, i due fratellini legati da una sensibilità misteriosamente divisa, e poi divisi dall'incalzare della vita, vedono muoversi davanti ai loro occhi il tragico teatro della società indiana. Arundhati Roy colloca il cuore dell'azione alla fine degli anni '60, anche se il suo complesso puzzle viene ricomposto oggi, quando la consapevolezza dell'età e del dolore consente ai protagonisti di mettere a posto tutte le sue tessere.

Sarebbe una vera ingiustizia nei confronti dei potenziali lettori raccontare anche solo in parte la trama del romanzo. Oltre che di due o tre grandi snodi drammatici, che, a un lettore attento, sono annunciati e insinuati come un sospetto fin da pagina quattro, " Il dio delle piccole cose" è fatto soprattutto della sua complessa e barocca scrittura che gioca continuamente con la lingua e le parole, di una struttura fatta di flash back che si intrecciano e si inseguono, del suo stile favolistico, e dei suoi personaggi.
I due piccoli, dunque. Ammu, la loro bellissima mamma, divorziata e quindi senza uno status di qualsiasi genere, ribelle alle convenzioni, soprattutto alla più drammatica e turpe, negata dalla legge e riaffermata dalla realtà, quella delle caste, che affligge perfino uno stato come il Kerala, con la sua egualitaria tradizione marxista. La perfida, intrigante prozia, Baby Kochamma, eterna bambina mostruosa, così pronta a complottare e così felice di godere delle altrui disgrazie. La deliziosa cugina metà inglese, Sophie Mol, che in India trova - brevemente- lo spazio ideale per esprimere la sua voglia di libertà. Lo zio Chacko, proprietario di una fabbrica di chutney, marxista ricco, dongiovanni di provincia. L'aristocratica nonna cieca e prepotente.
Il dio delle piccole cose, l'amico che appartiene alla casta degli intoccabili e che i bambini adorano- così come lo amerà la loro madre (ma " il dio delle piccole cose " è anche , dirà Arundhati in un'intervista, il modo in cui i bambini guardano al mondo, il rifiuto dei confini posti dagli adulti). E infine Ayemenem, la cittadina vicino a Cochin , tra le "backwaters" del Kerala, dove sorge e si sgretola , tra travolgenti piogge monsoniche e il caldo umido dell'India, la grande casa di famiglia, monumento a un passato aristocratico che la ribelle Ammu rifiuta e a un' India in tumultuosa trasformazione che continua a portarsi dietro i suoi peccati originali e la sua colpa : di crescere senza espellere i propri pregiudizi.

Non bisogna però affezionarsi troppo alla scrittura (per altro da alcuni critici contestata) e ai personaggi di Arundhati Roy. E' molto probabile che " Il dio delle piccole cose"resti la sua sola prova narrativa. E già nel 1997, quando sull'onda dell'incredibile successo del libro e della vittoria al Booker Prize fioccavano le interviste sulle sue intenzioni future (e le velenose esternazioni di critici e autori invidiosi), Arundhati Roy sosteneva che quasi sicuramente non ci sarebbe stato un secondo romanzo. " Io non credo nei professionisti" , diceva, provocatoria come sempre, la bella Arundhati.
Che, oltre ai professionisti, non crede in molte altre cose. Nella necessità di inseguire il successo. Nel distacco dello scrittore. Nel desiderio di arricchire.

Perché è diventata ricca, Arundhati Roy, almeno per gli standard della gente comune, grazie a "Il dio delle piccole cose". Ha guadagnato dalle traduzioni in tutto il mondo, dai milioni di copie vendute. Ma tanto le basta. Vive in due coloratissime stanze a South Delhi. Cerca il silenzio e la concentrazione. Si batte per le cause che le stanno a cuore. E, a sei anni di distanza dalla pubblicazione di un libro che, tre lustri dopo "I figli della mezzanotte", ha riportato l'India alla ribalta dal mondo letterario, non ha più scritto, a quanto si sa, una riga narrativa. Ha scritto di altro, e in modo così affascinante da far capire a chi nutriva dei dubbi circa la solitaria esplosione di stile di "Il dio delle piccole cose", che di una vera scrittrice comunque si tratta.

Il suo rifiuto del professionismo, come gli sviluppi successivi del suo lavoro, si spiega in parte con la sua biografia. Architetto, laureata (in un college di seconda categoria, dice lei sempre ironica) con una tesi sullo " Sviluppo postcoloniale urbano a Delhi", Arundhati Roy ha scoperto molto presto di non farcela ad occuparsi dei pavimenti del bagno dei suoi ricchi clienti. Negli anni caldi della prima giovinezza ha fatto politica (a sinistra), è stata attrice, sceneggiatrice e scenografa di film balzani che sono diventati oggetto di culto. E' stata protagonista di celebri polemiche- come quando ha accusato il celebre regista Shekar Kapoor di aver sfruttato per un suo film la storia di Phoolan Devi, la "bandit queen", mettendo in scena con brutalità lo stupro che la donna aveva subito. In "Il dio delle piccole cose", contravvenendo (ma con le sue buone ragioni) a una fondamentale prescrizione di Graham Greene , ha riversato gran parte della biografia propria e della sua famiglia. Arundhati Roy viene da un ceppo di Cristiani Siriani, una minoranza nel confuso mosaico etnico-religioso del Kerala. Sua madre è stata una femminista militante, protagonista di una "cause celébre" (vinta) per conquistare anche alle donne i loro diritti ereditari, fondatrice e responsabile di una scuola aperta e "liberal" che le ha garantito l'indipendenza economica dalle difficili dinamiche di una famiglia non troppo diversa e non meno contraddittoria di quella del romanzo.

Come non riconoscere in questo personaggio della realtà alcuni dei caratteri di Ammu - anche se in Ammu ritroviamo in più la bellezza di Arundhati, così come la ritroviamo nello stupore e nell'intelligenza dalla piccola Rahel? Come stupirsi se, una volta riversate nel libro le storie e le passioni di famiglia, le battaglie e le prese di posizioni della vita di sua madre e quelle della propria giovinezza, Arundhati Roy si è volta ad altro? Come forse i suoi lettori e i lettori di queste pagine ricorderanno, recentemente Arundhati Roy ha pubblicato una serie di interventi sulla politica nucleare indiana, sull'Afhanistan, sul dopo 11 settembre. Ma soprattutto sul problema delle dighe : le grandi dighe, in particolare quella sul fiume Narmada, progettate per irrigare e dare luce - nelle intenzioni - ad alcune grandi città e devastanti per il territorio, per i milioni di persone che vengono forzatamente traslocate, per l'ecosistema. La polemica si è tradotta in una serie di saggi editi da Guanda ( che è stato anche l'editore italiano di "Il dio delle piccole cose") sotto il titolo "Guerra è pace", e in una serie di prese di posizioni personali che hanno portato Arundhati in tribunale, accusata di oltraggio alla corte. Il fatto che sia andata assolta non significa che Arundhati Roy non ci prepari ancora delle sorprese e dei colpi di scena. Anche di lei si può dire quello che Aragon diceva di Frida Kahlo, anche lei è una bomba legata da un bel nastro.


(8 aprile 2003)

Journal Entry 2 by lavale from Milano, Lombardia Italy on Tuesday, February 3, 2004
Istruzioni per i partecipanti al ring

1- Per il libro va fatta solo la journal entry (meglio se una in entrata e una in uscita); si prega di non fare release notes;

2- Se possibile, aggiungete alla j.e. un’immagine, per esempio una foto della vostra città (se non potete farlo scrivetemi che vi aggiusto io l'immagine, poi ve la mando e voi la caricate - non posso farlo io direttamente nella vostra journal entry);

3- Potete mettere nel libro (o nella busta di spedizione) dei segnalibri o delle cartoline;
4- Insieme al libro c’è il diardio: firmatelo e/o fateci dei brevi commenti. Aggiungete pagine bianche quando saranno finite…

Questo è l’ordine da seguire, prima di spedire il libro controllate comunque sul sito
http://www.bookcrossing.com/journal/1284064

spacetave (torino)
zolletta (genova)
last-unicorn (bolzano)
serenac11 (san daniele del friuli)
lordpolo(cagliari)
therese (perugia)
yubi40 (svizzera)
shandy (busana (re) Dublino)
Alliandre (Como)

~ il libro é qui ~


Rackyross (roma)
Anto78 (modugno BA)
Vocina (alghero SS)
Deledda
...
la Vale

Sarebbe meglio inoltre se ognuno degli “anelli” contattasse la persona che si trova dopo di lui.

IMPORTANTE: è inutile specificare che, quando vi arriverà il libro a casa, abbia la precedenza su tutto quello che state già leggendo, in modo da farlo ripartire in tempi brevi nel rispetto di tutti coloro che hanno aderito.

Journal Entry 3 by lavale from Milano, Lombardia Italy on Wednesday, February 11, 2004
il libro é partito ieri per casa spacetave

Journal Entry 4 by spacetave from Torino, Piemonte Italy on Thursday, February 26, 2004
E' arrivato! attraversando la nevicata della settimana scorsa ha trovato alloggio a casa Space...

Journal Entry 5 by spacetave from Torino, Piemonte Italy on Thursday, April 8, 2004
Grazie Vale per questo libro molto molto bello; intrigante la storia narrata attraverso il punto di vista dei bambini, bellissime le descrizioni.
Secondo me l'inizio è un piccolo capolavoro ed ha la capacità di trasportare il lettore in un mondo fantastico; continuando nella lettura si scopre però che esiste anche il dolore.
Arrivato con la neve, riparte con il sole primaverile alla volta di Genova

Journal Entry 6 by zolletta from Genova, Liguria Italy on Monday, April 19, 2004
arrivato sabato mattina
grazie
zolletta

Journal Entry 7 by zolletta from Genova, Liguria Italy on Monday, May 3, 2004
questo libro mi ha affascinata sin dalle prime pagine, é stato bello lasciarmi trasportare dalle parole scelte con cura, indugiare a lungo nelle splendide descrizioni, fermarmi a guardare le immagini che prendevano forma nella mia testa, per poi capitombolare inaspettatamente nel dolore e nella rabbia...

avrei voluto sottolineare.... tutto ciò che Space aveva già sottolineato! :-)

grazie


Journal Entry 8 by last-unicorn from Kaltern / Caldaro, Trentino Alto Adige / Südtirol Italy on Thursday, May 13, 2004
Che bello, il libro è arrivato sano e salvo! Grazie zolletta per la bellissima immagine sulla busta! ^_^

Journal Entry 9 by last-unicorn from Kaltern / Caldaro, Trentino Alto Adige / Südtirol Italy on Saturday, May 22, 2004
Luccichio è una parola dagli orli arricciati e festosi.
Che libro meraviglioso! *_* Grazie per avermelo fatto conoscere!
Ora è in viaggio verso serenaC11.

Journal Entry 10 by serenaC11 from San Daniele del Friuli, Friuli Venezia Giulia Italy on Monday, May 31, 2004
E' arrivato! Per ora ho letto i commenti di chi mi ha preceduto (così stamattina ho fatto tardi e non ho fatto colazione, sgrunt!) e qualche pagina. Mi piace molto lo stile vivido con cui il romanzo è scritto.

Journal Entry 11 by serenaC11 from San Daniele del Friuli, Friuli Venezia Giulia Italy on Friday, June 11, 2004
Bello!
Mi è piaciuto molto il modo in cui viene descritto quello che succede DOPO la tragedia, i segni che si portano dentro quelli che sopravvivono. L'atmosfera di sconfitta e decomposizione che pervade ogni cosa.
Un bellissimo ring, grazie!

"Tutti e tre erano uniti dalla sicura consapevolezza di aver amato un uomo portandolo alla morte."

L'ho spedito questo pomeriggio a Lordpolo.

Journal Entry 12 by Lordpolo from Cagliari, Sardegna Italy on Wednesday, June 16, 2004
Il postino ha appena citofonato: "C'è una busta che non entra nella cassetta...".
E' arrivato sano e salvo, cerco di leggerlo il più in fretta possibile :)

Journal Entry 13 by Lordpolo from Cagliari, Sardegna Italy on Friday, July 9, 2004
Dopo mille vicissitudini ho finalmente finito il libro (mi scuso per la lentezza, ma mi è capitato davvero di tutto, incendio del pc compreso =8-O). Responso della lettura... Non lo so :-)
Senz'altro un bel libro, ma non mi ha entusiasmato, l'ho trovato un po' troppo "garciamarquezesco" (e a leggere la recensione che Lavale ha inserito nel libro non sono l'unico a pensarla così). Senz'altro un bel libro, indovinatissima la scelta di sfalsare il piano temporale e parcellizzare così la narrazione in mille rivoli però... Non mi ha conquistato.
Lo rileggerò con più calma, sono sicuro che lo apprezzerò di più, per ora gli do 7 :-)
Spedito a stamattina a Thèrese (rimbambito come sono però ho sbagliato il cognome, spero che una G al posto di una C non complichi troppo la vita al postino ;-))

Journal Entry 14 by Therese from Perugia, Umbria Italy on Tuesday, July 13, 2004
Ho una gran voglia di leggerlo, purtroppo devo leggere altri tre ring prima(ma sono libri brevi), siate pazienti!

Journal Entry 15 by Therese from Perugia, Umbria Italy on Thursday, September 2, 2004
Un libro bellissimo, una storia d'amore, una tragedia, il percorso dell'infanzia, uno sguardo sull'India, una saga familiare, c'è tutto questo, ma è più di questo, perchè è un libro scritto col cuore che al cuore parla.

Journal Entry 16 by Yubi40 from Massagno, Ticino Switzerland on Monday, September 20, 2004
E' arrivato, e anche gia' da un po'... mi dispiace!
E' un periodo particolare, ma cerchero' di leggere e passare presto il libro/
Bello anche tutto quello che l'accompagna!

15/3/05
Mi scuso con tutti: non sono ancora riuscita a finirlo: per favore abbiate ancora pazienza per qualche settimana, grazie!!!

Journal Entry 17 by Yubi40 from Massagno, Ticino Switzerland on Monday, September 12, 2005
Partito oggi per posta direzione di Shandy

Journal Entry 18 by shandy from Busana, Emilia Romagna Italy on Tuesday, September 20, 2005
Arrivato oggi!

Journal Entry 19 by lizzyblack from Kinsale, Co. Cork Ireland on Thursday, June 12, 2008
Passatomi da Lavale al MU :)

Journal Entry 20 by lizzyblack from Kinsale, Co. Cork Ireland on Tuesday, November 11, 2008
Intanto mi scuso con Lavale per aver trattenuto il libro tutto questo tempo. Mi capita di rado di abbandonare una lettura, ma questa volta mi sono avvalsa di uno dei diritti del lettore ;) Non sono mai riuscita ad entrare nel romanzo, mi sono trascinata fino a metà con vera fatica. L'ho trovato molto lento, ed a volte addirittura dispersivo nella sua lentezza. Per quanto l'idea di un'India raccontata dai bambini mi attirasse molto, non ho trovato quel "qualcosa" che mi rendesse la lettura interessante. Ad un certo punto, poi, ho cominciato anche a confondere i personaggi, quindi ho deciso che era meglio lasciar perdere ;)
Lo faccio ripartire il prima possibile :)

Journal Entry 21 by Alliandre from Cernobbio, Lombardia Italy on Wednesday, February 11, 2009
Ring arrivato sano e salvo a destinazione! Ora leggo e poi vi faccio sapere :)
Eccomi qua... non so, volevo tanto leggerlo, ma l'ho trovato di una lentezza esasperante, e non ce l'ho fatta a terminarlo :-( Probabilmente è solo arrivato nel momento sbagliato (faccio prima a dire chi sta bene, da queste parti), proverò a rileggerlo più in là.

Intanto, chi è il prossimo del ring, che tra l'elenco qui e quello sul forum ho perso il filo?

Journal Entry 22 by Alliandre at Como, Lombardia Italy on Monday, October 4, 2010
P.S. il libro è ancora qui, sta bene, vi saluta caramente ;-)
Nel frattempo l'ho ripreso e letto fino in fondo, e beh, questo ritardo è servito, perché è veramente bello!

Ho contattato sia Rackyross (roma) che Anto78 (modugno BA) e nessuno dei due si è fatto vivo, ora provo con Vocina (alghero SS), se non risponde nemmeno lei la prossima cui scrivo è Deledda... dopodiché ragazze ditelo, che non vi interessa, così lo impacchetto in un pacchetto caldo e imbottito e lo rispedisco alla legittima proprietaria :-)

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