Revolutionary Road
12 journalers for this copy...
April e Frank sono una giovane coppia americana degli anni cinquanta, con due bambini, che vive una vita apparentemente ordinaria nel quartiere periferico di Revolutionary Road.
April è un'aspirante attrice, che ha rinunciato alle sue ambizioni per accudire i figli e, nostalgica del suo sogno, partecipa ad una rappresentazione amatoriale di La foresta pietrificata, che non ottiene il successo sperato. Dopo una furibonda lite in cui April accusa il marito di averla "rinchiusa" in un sobborgo e di averle infranto i sogni di gloria come attrice, Frank torna al suo odiato lavoro di impiegato, e April cerca consolazione nei ricordi dei tempi felici: un tempo Frank le aveva detto di voler andare a vivere a Parigi, perché «lì la gente vive e sente davvero».
Consumato rapidamente un adulterio con la giovane collega Maureen Grube, Frank fa ritorno a casa per trovarvi una moglie nuovamente sorridente. Nel tentativo di dare una svolta anticonformista alle proprie vite, April propone di lasciare l'America e trasferirsi a Parigi, dove lei avrebbe lavorato, mentre il marito avrebbe potuto accudire i figli, fintanto che non avesse trovato un impiego di suo gradimento. Frank accetta riluttante, soltanto per non dover deludere la moglie, che sembra quasi vivere una rinnovata passione persa da tempo.
April è un'aspirante attrice, che ha rinunciato alle sue ambizioni per accudire i figli e, nostalgica del suo sogno, partecipa ad una rappresentazione amatoriale di La foresta pietrificata, che non ottiene il successo sperato. Dopo una furibonda lite in cui April accusa il marito di averla "rinchiusa" in un sobborgo e di averle infranto i sogni di gloria come attrice, Frank torna al suo odiato lavoro di impiegato, e April cerca consolazione nei ricordi dei tempi felici: un tempo Frank le aveva detto di voler andare a vivere a Parigi, perché «lì la gente vive e sente davvero».
Consumato rapidamente un adulterio con la giovane collega Maureen Grube, Frank fa ritorno a casa per trovarvi una moglie nuovamente sorridente. Nel tentativo di dare una svolta anticonformista alle proprie vite, April propone di lasciare l'America e trasferirsi a Parigi, dove lei avrebbe lavorato, mentre il marito avrebbe potuto accudire i figli, fintanto che non avesse trovato un impiego di suo gradimento. Frank accetta riluttante, soltanto per non dover deludere la moglie, che sembra quasi vivere una rinnovata passione persa da tempo.
arrivato questa mattina
(e sarà la prima lettura del 2010)
(e sarà la prima lettura del 2010)
libro in partenza domani.
il commento è ancora in elaborazione, edito la JE appena è partorito e pronto ....
il commento è ancora in elaborazione, edito la JE appena è partorito e pronto ....
arrivato sano e salvo
Dopo aver letto 'Easter Parade' sinceramente mi aspettavo qualcosa di più, ma sinceramente mi è sembrata una storia troppo avviluppata su se stessa, anche se, in ogni caso, il libro è decisamente ben scritto. Considerando il periodo storico Yates è sicuramente ipermoderno ed anticipatore, certamente un autore che pesa.. e pesa molto. Forse non siamo riusciti a godercelo in pieno anche perchè, quando è arrivato il libro in casa eravamo in due.. ora che riparte siamo in tre! fose siamo stati un po distratti da altri fatti (che portano il nome di Nora). Grazie.
E' a casa mia.
Ho conosciuto e apprezzato Yates con “easter parade”, un desolato e desolante affresco della vita infelice di due sorelle che non “sanno”vivere; con questo romanzo Yates supera sé stesso e crea un capolavoro. Più disperatamente tragico rispetto all’altro romanzo, a mio parere; grandioso nella sua tragicità, come una tragedia greca in cui percepisci fin dalle prime parole che un evento sconvolgente sta per accadere e il pathos della lettura sta nell’attesa della catastrofe.
Tutto mi è parso perfetto: la scrittura, limpida e concreta; la storia, cruda e spietata, di un matrimonio di una coppia di immaturi giovani della middle class americana costretti a interrompere ed abbandonare per sempre le aspirazioni a divenire qualcuno nella vita, ad emergere, che si portano sulle spalle il fardello di due infanzie a dir poco difficili, due persone frustrate.
Yates è magistrale nel descrivere i personaggi, con un’attenzione quasi maniacale per i movimenti impercettibili, le smorfie, i riflessi incondizionati del corpo, che parlano più di mille parole, con dialoghi perfetti, calati nella realtà. April e Frank sono così ben delineati che te li vedi uscire fuori dal libro, emergere dalle pagine e ce li hai lì, davanti agli occhi. Mi ha colpito soprattutto il personaggio di April, indimenticabile, che nella mia mente, non so perché, fin dalle prime pagine ho identificato con l’attrice Grace Kelly, di una glaciale bellezza perfetta. April può ricordare, ad un esame superficiale, madame Bovary: due donne insoddisfatte della vita matrimoniale, che vogliono evadere dalla gabbia in cui sono costrette a vivere. La similitudine si ferma qui, madame Bovary si rifugia nel romanticismo, nel sogno e nella fantasia, April è incapace di sognare perché la sua anima è come il deserto del Sahara, un’immensa duna di sabbia arida.
Tutto mi è parso perfetto: la scrittura, limpida e concreta; la storia, cruda e spietata, di un matrimonio di una coppia di immaturi giovani della middle class americana costretti a interrompere ed abbandonare per sempre le aspirazioni a divenire qualcuno nella vita, ad emergere, che si portano sulle spalle il fardello di due infanzie a dir poco difficili, due persone frustrate.
Yates è magistrale nel descrivere i personaggi, con un’attenzione quasi maniacale per i movimenti impercettibili, le smorfie, i riflessi incondizionati del corpo, che parlano più di mille parole, con dialoghi perfetti, calati nella realtà. April e Frank sono così ben delineati che te li vedi uscire fuori dal libro, emergere dalle pagine e ce li hai lì, davanti agli occhi. Mi ha colpito soprattutto il personaggio di April, indimenticabile, che nella mia mente, non so perché, fin dalle prime pagine ho identificato con l’attrice Grace Kelly, di una glaciale bellezza perfetta. April può ricordare, ad un esame superficiale, madame Bovary: due donne insoddisfatte della vita matrimoniale, che vogliono evadere dalla gabbia in cui sono costrette a vivere. La similitudine si ferma qui, madame Bovary si rifugia nel romanticismo, nel sogno e nella fantasia, April è incapace di sognare perché la sua anima è come il deserto del Sahara, un’immensa duna di sabbia arida.
Arrivato oggi. Ho un altro ring in lettura poi passo a questo.
A differenza dei bookcorsari che mi hanno preceduta, io non avevo mai letto nulla di Yeats ma il suo modo di scrivere mi è piaciuto. Mi è piaciuta la storia (nonostante la sua tragicità), il modo in cui sono presentati i personaggi (anche se non si riesce a simpatizzare con loro). Insomma, autore e libro promossi a voti alti!
Il libro è già pronto per ripartire...
Il libro è già pronto per ripartire...
Arrivato or ora nella mia magione..."purtroppo" ho iniziato ieri sera un altro libro e la mia etica mi impedisce di accantonarlo x dare la precedenza al ring appena arrivato. Spero di finirlo presto e poter cominciare questo affresco americano. :)
Bel libro, affresco americano che fa riflettere...la tragicità della storia non offusca il piacere della lettura. Le pagine scorrono velocemente cariche di odio e di insofferenza per una vita sognata e mia avuta...lo consiglio ma occhio, da evitare se siete in crisi con la vostra metà!
Mi scuso infinitamente e in modo da prostrarmi in ginocchio davanti a tutti per l'enorme ritardo con cui ho fatto ripartire il ring...l'ho letto in fretta,qualche mese fa... poi mia sorella lo ha adocchiato e mi ha chiesto se potesse leggerlo, così i tempi si sono allungati, poi vuoi anche un pò la mia sbadataggine siamo arrivati a giugno...che vergogna!!! Sono anche stata sgridata da una bookcorsara doc, quindi prometto che d'ora in poi cercherò di zippare i tempi! Bè ora il libro è in viaggio,iniseme ad un trans-ring e spero che ci siano presto sue notizie dal nord italia!
Buona lettura
Mi scuso infinitamente e in modo da prostrarmi in ginocchio davanti a tutti per l'enorme ritardo con cui ho fatto ripartire il ring...l'ho letto in fretta,qualche mese fa... poi mia sorella lo ha adocchiato e mi ha chiesto se potesse leggerlo, così i tempi si sono allungati, poi vuoi anche un pò la mia sbadataggine siamo arrivati a giugno...che vergogna!!! Sono anche stata sgridata da una bookcorsara doc, quindi prometto che d'ora in poi cercherò di zippare i tempi! Bè ora il libro è in viaggio,iniseme ad un trans-ring e spero che ci siano presto sue notizie dal nord italia!
Buona lettura
arrivato ^_^
una lettura decisamente piacevole, mi è molto piaciuto lo stile di Yates, che non conoscevo, e anche la storia mi ha preso da subito.
Un bel quadretto dell'America "per bene" del dopoguerra, anche se con un tragico epilogo.
partito stamattina verso Nereia, grazie mille alla ringmaster!
Un bel quadretto dell'America "per bene" del dopoguerra, anche se con un tragico epilogo.
partito stamattina verso Nereia, grazie mille alla ringmaster!
Appena arrivato! Non vedo l'ora di inziarlo. :)
Come è possibile che io sia arrivata così tardi a conoscere Richard Yates?! Cosa ho letto in tutti questi anni?! E come ho fatto, per tutto questo tempo, a vivere bene senza aver letto nemmeno uno dei suoi rimanzi?!
Ebbene, per fortuna, qualcuno (grazie ringmaster!) mi ha dato la possibilità di leggere, ma soprattutto apprezzare, questo bravissimo scrittore.
L'autore racconta una storia semplice, lineare, praticamente priva di colpi di scena eppure mai scontata, banale o noiosa. Perché, se sai scrivere, riesci a rendere interessante qualunque cosa, anche gli oggetti inanimati. E Yates sapeva decisamente scrivere. E questo è bene sottolinearlo, anzi scriverlo in grassetto o, perché no, urlarlo ai quattro venti perché tutti possano sentirlo. YATES SAPEVA SCRIVERE!
In un panorama letterario che diventa di giorno in giorno sempre più imbarazzante è quasi necessario riscoprire gli autori del passato e i loro piccoli gioiellini che, probabilmente, non hanno ricevuto la giusta attenzione quando sono stati pubblicati. E' questo, infatti, il caso di Revolutionary Road, riscoperto solo diversi anni dopo la morte dell'autore e proclamato dal Time, nel 2005, uno dei 100 migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 ad oggi.
Il romanzo si apre con una rappresentazione teatrale finita male che scatena un litigio tra i coniugi Wheeler, un litigio che, in verità, poco ha a che fare con il malumore di April legato allo spettacolo. Quel litigio, infatti, non è altro che un sintomo del malessere, dell'insoddisfazione e della tristezza che avvolge la vita coniugale dei due protagonisti principali. Ergendosi a narratore onnisciente, Yates ci trasporta indietro nel tempo, fino al primo incontro di Frank ed April e poi ancora più indietro, quando Frank non era che un bambino intimorito dal padre. In questo lungo e coinvolgente viaggio si ha la sensazione che i protagonisti siano come noi: persone comuni, con timori, pensieri, ideologie comuni. Perché, infatti, i Wheeler, i Campbell e perfino i Givings sono persone normali, comunissime persone ottenebrate dall'idea di dover, quasi forzatamente, vivere il sogno americano: una famiglia numerosa, un lavoro appagante, una bella casa in campagna, una matrimonio perfetto, un vialetto di pietre perfettamente posizionate nel terreno. Ma niente sembra mai andare per il verso giusto, c'è sempre qualcosa, un elemento, che si posiziona in maniera scomoda crepando profondamente la vita, solo apparentemente perfetta, delle famiglie di Revolutionary Road. Tutto viene fatto, agito, pensato in funzione di una ricerca, più o meno disperata, di un'ideologica perfezione, di una agognata "normalità".
E forse è proprio perché le azioni e le reazioni dei protagonisti a tutto ciò che succede loro non sono mai esagerate, fuori luogo o poco credibili, o forse perché i dialoghi presenti nel romanzo sono i dialoghi meglio riusciti che io abbia mai letto... Forse, proprio per questi due motivi, il primo aggettivo che mi viene in mente se penso a come descrivere questo libro è "vero".
Un piccolo capolavoro che ci descrive, con fluida semplicità e sconvolgente intensità, una fetta della società americana degli anni '50. Uno di quei romanzi che, prima o poi, si devono leggere.
Attendo l'indirizzo di chi viene dopo di me in lista. Grazie ancora a Cloe che mi ha dato la possibilità di scoprire Richard Yates! :)
Edit 18.10.2011 partito ieri verso Gothicrise.
Ebbene, per fortuna, qualcuno (grazie ringmaster!) mi ha dato la possibilità di leggere, ma soprattutto apprezzare, questo bravissimo scrittore.
L'autore racconta una storia semplice, lineare, praticamente priva di colpi di scena eppure mai scontata, banale o noiosa. Perché, se sai scrivere, riesci a rendere interessante qualunque cosa, anche gli oggetti inanimati. E Yates sapeva decisamente scrivere. E questo è bene sottolinearlo, anzi scriverlo in grassetto o, perché no, urlarlo ai quattro venti perché tutti possano sentirlo. YATES SAPEVA SCRIVERE!
In un panorama letterario che diventa di giorno in giorno sempre più imbarazzante è quasi necessario riscoprire gli autori del passato e i loro piccoli gioiellini che, probabilmente, non hanno ricevuto la giusta attenzione quando sono stati pubblicati. E' questo, infatti, il caso di Revolutionary Road, riscoperto solo diversi anni dopo la morte dell'autore e proclamato dal Time, nel 2005, uno dei 100 migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 ad oggi.
Il romanzo si apre con una rappresentazione teatrale finita male che scatena un litigio tra i coniugi Wheeler, un litigio che, in verità, poco ha a che fare con il malumore di April legato allo spettacolo. Quel litigio, infatti, non è altro che un sintomo del malessere, dell'insoddisfazione e della tristezza che avvolge la vita coniugale dei due protagonisti principali. Ergendosi a narratore onnisciente, Yates ci trasporta indietro nel tempo, fino al primo incontro di Frank ed April e poi ancora più indietro, quando Frank non era che un bambino intimorito dal padre. In questo lungo e coinvolgente viaggio si ha la sensazione che i protagonisti siano come noi: persone comuni, con timori, pensieri, ideologie comuni. Perché, infatti, i Wheeler, i Campbell e perfino i Givings sono persone normali, comunissime persone ottenebrate dall'idea di dover, quasi forzatamente, vivere il sogno americano: una famiglia numerosa, un lavoro appagante, una bella casa in campagna, una matrimonio perfetto, un vialetto di pietre perfettamente posizionate nel terreno. Ma niente sembra mai andare per il verso giusto, c'è sempre qualcosa, un elemento, che si posiziona in maniera scomoda crepando profondamente la vita, solo apparentemente perfetta, delle famiglie di Revolutionary Road. Tutto viene fatto, agito, pensato in funzione di una ricerca, più o meno disperata, di un'ideologica perfezione, di una agognata "normalità".
E forse è proprio perché le azioni e le reazioni dei protagonisti a tutto ciò che succede loro non sono mai esagerate, fuori luogo o poco credibili, o forse perché i dialoghi presenti nel romanzo sono i dialoghi meglio riusciti che io abbia mai letto... Forse, proprio per questi due motivi, il primo aggettivo che mi viene in mente se penso a come descrivere questo libro è "vero".
Un piccolo capolavoro che ci descrive, con fluida semplicità e sconvolgente intensità, una fetta della società americana degli anni '50. Uno di quei romanzi che, prima o poi, si devono leggere.
Attendo l'indirizzo di chi viene dopo di me in lista. Grazie ancora a Cloe che mi ha dato la possibilità di scoprire Richard Yates! :)
Edit 18.10.2011 partito ieri verso Gothicrise.
Sono ancora perplessa dovo aver finito questa lettura, ero partita con presupposti ultra positivi ma man mano che andavo avanti li ho persi pian pianino. Forse devo ammettere che non e' non è il mio genere, è un libro meravigliosamente ben scritto i personaggi bene curati che mi ha intrattenuto molto ma tirando le somme posso dire che non è mai decollato! In certi momenti fa pensare molto, anche troppo quasi da farti discostare dai personaggi forse troppo "normali" nella loro stranezza. Ringrazio per la lettura che comunque rifarei sicuramente!
Spedisco a spacetave
Spedisco a spacetave
Arrivato la scorsa settimana; lo inizierò prestissimo!!!
Primo incontro con Yates; il romanzo mi è piaciuto anche se lascia un retrogusto amaro e a volte sgradevole.
Forse perchè riesce a rendere così bene l'atmosfera, le abitudini, i costumi della società americana negli anni 50; che poi credo possa estendersi anche ad altre realtà, come la nostra.
Il libro è ben scritto e nello scorrere della vicenda si può percepire la presenza della follia, pazzia o solamente stranezza, anche se si vive un ambiente che si cerca di ovattare o di trasformare tramite l'uso/abuso di aperitivi, cocktails e semplici bevute.
I personaggi paiono agire più perchè la convenzione e la società vuole così di quanto loro lo vogliano davvero e tutto ciò porta al climax finale.
Forse perchè riesce a rendere così bene l'atmosfera, le abitudini, i costumi della società americana negli anni 50; che poi credo possa estendersi anche ad altre realtà, come la nostra.
Il libro è ben scritto e nello scorrere della vicenda si può percepire la presenza della follia, pazzia o solamente stranezza, anche se si vive un ambiente che si cerca di ovattare o di trasformare tramite l'uso/abuso di aperitivi, cocktails e semplici bevute.
I personaggi paiono agire più perchè la convenzione e la società vuole così di quanto loro lo vogliano davvero e tutto ciò porta al climax finale.
Arrivato in Irlanda!
In viaggio verso Lab parrucchieri a Senigallia!