@Io non compro
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Tutto il libro ruota attorno al progetto dell’autrice (giornalista e scrittrice) e di suo marito (anch’egli freelance) di non comprare per un anno intero. Il proposito di non comprare ovviamente non riguarda l’acquisto di beni necessari come cibo e medicine e poco altro.
Già nella definizione di necessario e di poco altro però si spendono diversi capitoli: cosa infatti è necessario e cosa non lo è? Quali sono bisogni effettivi e quali bisogni indotti dal sistema?
La cultura (libri, cinema, concerti) è una necessità? E’ più giustificabile far rientrare come indispensabile un caffè pregiato e costoso ma del commercio equo solidale o un caffè solubile a buon mercato ma di qualche multinazionale sfruttatrice dei lavoratori e dell’ambiente? Qual’è insomma il limite che ci si deve porre nel ridurre i consumi e gli sprechi all’essenziale?
Il tema centrale è il nostro rapporto con il consumo e l’egemonia del mercato. E’ possibile continuare ad avere una vita intensa ed interessante, avere amici e mantenere un lavoro e un identità sottraendosi al mercato?
L’autrice e il suo compagno ci provano, scontrandosi con la realtà di un sistema che permette di definire la propria identità solamente in base al livello di consumo e in base agli oggetti che si possiedono.
Quello che ne viene fuori è un insieme di esperienze e riflessioni, alcune illuminanti altre deludenti e la dimostrazione che il vivere etico - il consumo critico - lo sviluppo sostenibile ecc sono tutti argomenti spinosi all’interno dei quali è molto difficile muoversi e trovare un equilibrio (in quanti casi sono una lodevole conseguenza di difficoltà economiche, in quanti altri si nascondono motivazioni religiose quasi ascetiche e in quante altre ancora sono palesi le contraddizioni e le attitudini modaiole?).
Mooooooolto istruttivo!
Lista:
Franciek
DevilKitty
Chicca65
LaVale [Milano ]
Rosen [Verona ]
arcoiris [Milano ]
manulina [Pisa ]
pesciolina [Roma ]
afrodita [Torino ]
dolce [Napoli ]
Vanigliacocco [Brescia ]
Alessiam1984 [Bari ]
Coe89 [Bari ]
Roppa [Varese ]
ItalianEowyn
Ermy [Savona ]
Gothicrise [Livorno]
Anele83 [Pordenone]<=== Il libro è arrivato qui il 12.02.2013
Lirie [Napoli ]
====== RING CHIUSO =======
Già nella definizione di necessario e di poco altro però si spendono diversi capitoli: cosa infatti è necessario e cosa non lo è? Quali sono bisogni effettivi e quali bisogni indotti dal sistema?
La cultura (libri, cinema, concerti) è una necessità? E’ più giustificabile far rientrare come indispensabile un caffè pregiato e costoso ma del commercio equo solidale o un caffè solubile a buon mercato ma di qualche multinazionale sfruttatrice dei lavoratori e dell’ambiente? Qual’è insomma il limite che ci si deve porre nel ridurre i consumi e gli sprechi all’essenziale?
Il tema centrale è il nostro rapporto con il consumo e l’egemonia del mercato. E’ possibile continuare ad avere una vita intensa ed interessante, avere amici e mantenere un lavoro e un identità sottraendosi al mercato?
L’autrice e il suo compagno ci provano, scontrandosi con la realtà di un sistema che permette di definire la propria identità solamente in base al livello di consumo e in base agli oggetti che si possiedono.
Quello che ne viene fuori è un insieme di esperienze e riflessioni, alcune illuminanti altre deludenti e la dimostrazione che il vivere etico - il consumo critico - lo sviluppo sostenibile ecc sono tutti argomenti spinosi all’interno dei quali è molto difficile muoversi e trovare un equilibrio (in quanti casi sono una lodevole conseguenza di difficoltà economiche, in quanti altri si nascondono motivazioni religiose quasi ascetiche e in quante altre ancora sono palesi le contraddizioni e le attitudini modaiole?).
Mooooooolto istruttivo!
Lista:
Franciek
DevilKitty
Chicca65
LaVale [Milano ]
Rosen [Verona ]
arcoiris [Milano ]
manulina [Pisa ]
pesciolina [Roma ]
afrodita [Torino ]
dolce [Napoli ]
Vanigliacocco [Brescia ]
Alessiam1984 [Bari ]
Coe89 [Bari ]
Roppa [Varese ]
ItalianEowyn
Ermy [Savona ]
Gothicrise [Livorno]
Anele83 [Pordenone]<=== Il libro è arrivato qui il 12.02.2013
Lirie [Napoli ]
====== RING CHIUSO =======
Libro alquanto interessante, ma che alla fine mi ha lasciato un gran senso di aridità. Ciò che penso dell'autrice è racchiuso in una frase che ho sottolineato sul libro, il cui succo è più o meno questo: che per dipingere la Cappella Sistina è stato sprecato il colore.
Spedito a DevilKitty ieri.
Spedito a DevilKitty ieri.
Arrivato, avrà un po' da aspettare.
Eccellente lettura, ricca di spunti di riflessione più che mai opportuni di questi tempi sciagurati. Non avevo alcun dubbio che questo libro mi avrebbe soddisfatto, e così è stato, dato che ne condivido le motivazioni e le conclusioni. Non voglio fare polemiche di nessun genere, anzi, ma ho piacere di quotare un paio di punti che ho trovato particolarmente significativi:
"...I tagli alle tasse stanno togliendo non solo il superfluo ma anche l'essenziale. La febbre degli sgravi fiscali, agitata come un'arma da coloro che dovrebbero aiutare il governo, i nostri eletti, sta tagliando l'essenza della cosa pubblica, che è la parte di noi che riassume tutto ciò che non è individuale, la famiglia e la vita privata, e va oltre le merci a cui dare un prezzi da commerciare: il bene pubblico..." Ci si riferisce ovviamente ad una situazione consolidata negli Stati Uniti, ma non posso fare a meno di pensare a tutti i farabutti di ogni colore e partito che si riempiono la bocca di "basta tasse" in campagna elettorale. Se tutti ne pagassimo il giusto, questi tromboni non avrebbero nemmeno ragione di parlarne, questo è verissimo. Ma bramare l'abolizione delle tasse è assurdo e incivile, come pensare che uno stato civile possa reggersi in piedi e provvedere ai bisogni dei cittadini senza tale sostentamento.
"Molti paesi della Comunità Europea hanno raggiunto i livelli più alti di Gpi (v. PIL), equilibrando benefici sociali e mercato, il tempo libero con la produttività...Glie europei sono in media del 30% più poveri degli americani, non hanno le stesse entrate a disposizione, non possono spendere o comprare tanto quanto gli americani...Lo stato sociale provvede alla sanità, alla casa, all'educazione, alla disoccupazione e alla pensione. In Danimarca lo stato paga il funerale. Gli europei non hanno tutta la voglia che hanno gli americani di privatizzare i loro benefici, e molti sono disposti a pagare tasse elevate pur di conservarli. Se li paragoniamo alla loro controparte americana, il loro stile di vita materiale è più basso, ma sono più felici". Ecco, in tanti qui da noi spingono invece verso la privatizzazione selvaggia, anche della tazza del water, a mo' di panacea di tutti i mali. Sicuramente non sono tutte rose e fiori, e del resto l'autrice parla di Europa e non specificamente di un paese in particolare; la sua osservazione sullo stato sociale mi pare molto pertinente e vorrei che ci ricordassimo più spesso della nostra condizione di "fortunati", nel bene e nel male.
Quanto sopra nel massimo rispetto delle opinioni di tutti, che possono anche essere agli antipodi.
Ciò non impedisce comunque di riflettere.
Grazie Chabba.
Il libro è già in partenza, buone letture a tutti.
"...I tagli alle tasse stanno togliendo non solo il superfluo ma anche l'essenziale. La febbre degli sgravi fiscali, agitata come un'arma da coloro che dovrebbero aiutare il governo, i nostri eletti, sta tagliando l'essenza della cosa pubblica, che è la parte di noi che riassume tutto ciò che non è individuale, la famiglia e la vita privata, e va oltre le merci a cui dare un prezzi da commerciare: il bene pubblico..." Ci si riferisce ovviamente ad una situazione consolidata negli Stati Uniti, ma non posso fare a meno di pensare a tutti i farabutti di ogni colore e partito che si riempiono la bocca di "basta tasse" in campagna elettorale. Se tutti ne pagassimo il giusto, questi tromboni non avrebbero nemmeno ragione di parlarne, questo è verissimo. Ma bramare l'abolizione delle tasse è assurdo e incivile, come pensare che uno stato civile possa reggersi in piedi e provvedere ai bisogni dei cittadini senza tale sostentamento.
"Molti paesi della Comunità Europea hanno raggiunto i livelli più alti di Gpi (v. PIL), equilibrando benefici sociali e mercato, il tempo libero con la produttività...Glie europei sono in media del 30% più poveri degli americani, non hanno le stesse entrate a disposizione, non possono spendere o comprare tanto quanto gli americani...Lo stato sociale provvede alla sanità, alla casa, all'educazione, alla disoccupazione e alla pensione. In Danimarca lo stato paga il funerale. Gli europei non hanno tutta la voglia che hanno gli americani di privatizzare i loro benefici, e molti sono disposti a pagare tasse elevate pur di conservarli. Se li paragoniamo alla loro controparte americana, il loro stile di vita materiale è più basso, ma sono più felici". Ecco, in tanti qui da noi spingono invece verso la privatizzazione selvaggia, anche della tazza del water, a mo' di panacea di tutti i mali. Sicuramente non sono tutte rose e fiori, e del resto l'autrice parla di Europa e non specificamente di un paese in particolare; la sua osservazione sullo stato sociale mi pare molto pertinente e vorrei che ci ricordassimo più spesso della nostra condizione di "fortunati", nel bene e nel male.
Quanto sopra nel massimo rispetto delle opinioni di tutti, che possono anche essere agli antipodi.
Ciò non impedisce comunque di riflettere.
Grazie Chabba.
Il libro è già in partenza, buone letture a tutti.
arrivato..purtroppo va in coda al mio matrimonio...
scusatemi tantissimo per il ritardo, ho letto il libro durante l'estate ed ero convinta di averlo già spedito.
adesso contatto il prossimo in lista e pongo rimedio.
Interessante, condivido quello che ha scritto DevilKitty, ma ho avuto anche molte perplessità. Quanto è *necessaria* l'arte? il bello?
secondo me ci sono degli errori di traduzione o qualcosa che non torna (quando l'autrice parla di casa sua a New York, per esempio).
Va tenuto conto che è una specie di diario, con tutti i dubbi e le perplessità di una persona che affronta un progetto sicuramente non facile, e non una "guida sistematica"
Ciao
Vale
adesso contatto il prossimo in lista e pongo rimedio.
Interessante, condivido quello che ha scritto DevilKitty, ma ho avuto anche molte perplessità. Quanto è *necessaria* l'arte? il bello?
secondo me ci sono degli errori di traduzione o qualcosa che non torna (quando l'autrice parla di casa sua a New York, per esempio).
Va tenuto conto che è una specie di diario, con tutti i dubbi e le perplessità di una persona che affronta un progetto sicuramente non facile, e non una "guida sistematica"
Ciao
Vale
(Finito qualche tempo fa, mi scuso per il vergognoso ritardo, ma proprio non ce l'ho fatta a fare la JE prima di oggi)
La lettura è' stata abbastanza interessante, anche se mi ha fatto rendere conto che: a) devo smetterla di leggere libri che parlano di cose che ormai ho interiorizzato al massimo (detto senza snobismo, spero); b) il consumismo statunitense ha toccato vette per ora inarrivabili per l'Europa, o perlomeno per l'Italia. O almeno lo spero. Sì, credo di sperarlo.
L'esperimento è interessante, ma non ho capito alcune scelte fatte dalla giornalista: per esempio, sarò consumista, ma rinunciare pure a film, mostre e spettacoli teatrali, non la trovo una scelta coerente con il ridimensionamento dei beni materiali.
A pesare sul libro c'è lo stile poco chiaro e poco scorrevole (non so se possa essere colpa della traduzione).
Insomma, questo libro l'ho sentito a tratti lontano dalle mie esperienze dirette, per cui poco coinvolgente, ma nello stesso tempo ha stimolato parecchio la mia curiosità. Quindi un giudizio medio.
Grazie molte, in ogni caso.
La lettura è' stata abbastanza interessante, anche se mi ha fatto rendere conto che: a) devo smetterla di leggere libri che parlano di cose che ormai ho interiorizzato al massimo (detto senza snobismo, spero); b) il consumismo statunitense ha toccato vette per ora inarrivabili per l'Europa, o perlomeno per l'Italia. O almeno lo spero. Sì, credo di sperarlo.
L'esperimento è interessante, ma non ho capito alcune scelte fatte dalla giornalista: per esempio, sarò consumista, ma rinunciare pure a film, mostre e spettacoli teatrali, non la trovo una scelta coerente con il ridimensionamento dei beni materiali.
A pesare sul libro c'è lo stile poco chiaro e poco scorrevole (non so se possa essere colpa della traduzione).
Insomma, questo libro l'ho sentito a tratti lontano dalle mie esperienze dirette, per cui poco coinvolgente, ma nello stesso tempo ha stimolato parecchio la mia curiosità. Quindi un giudizio medio.
Grazie molte, in ogni caso.
Arrivato ieri!
Lo metto in coda agli altri ring ;-)
Lo metto in coda agli altri ring ;-)
che pasticcciooo... il libro e' da me ed io ho dimenticato di fare la JE... pero' non h dimenticato di leggerlo... infatti sto quasi per finire.. contatto subito fabianaitaly per l'indirizzo...
chiedo umilmente perdono!
chiedo umilmente perdono!
Purtroppo non l'ho molto apprezzato
credevo si trattasse di un romanzo divertente invece e' un progetto concreto
grazie
ripartito
credevo si trattasse di un romanzo divertente invece e' un progetto concreto
grazie
ripartito
Arrivato ieri. Non appena finisco un libro ke mi ha prestato un amico, inizio a leggerlo.
Grazie Ring-Master!
Grazie Ring-Master!
Scusate se l'ho tenuto finora, ma finalmente lo invio oggi a vanigliacocco.
Lettura molto interessante, che mi trova concorde su molti punti sviscerati dall'autrice.
Grazie al ring master per il bel ring!
Lettura molto interessante, che mi trova concorde su molti punti sviscerati dall'autrice.
Grazie al ring master per il bel ring!
Arrivato oggi. Devo metterlo in coda
Ne ho letto solo pochissime pagine; non so perchè l'autrice ha creato in me immediata antipatia e non sono riuscita a proseguire.
Partito oggi verso Alessiam
Partito oggi verso Alessiam
arrivato a Milano! lo inizio subito..
E' un libro interessante, pieno di spunti e idee sul consumismo e sulla società moderna. Purtroppo, essendo ambientato negli USA, l'ho trovato lontano dal nostro mondo, pur essendoci diversi aspetti in comune con la nostra società. Interessanti le riflessioni sulla pubblicità, sullo scontro tra pubblico e privato, sull'arte e le biblioteche.
Si tratta di un diario che narra come l'autrice è riuscita a comprare lo stretto indispensabile per un intero anno; è carente però di spunti pratici, idee concrete, momenti reali di vita quotidiana: l'autrice si concentra di più su riflessioni di carattere generale a volte anche noiose.
Passo a mia sorella Cloe a fine mese!
Si tratta di un diario che narra come l'autrice è riuscita a comprare lo stretto indispensabile per un intero anno; è carente però di spunti pratici, idee concrete, momenti reali di vita quotidiana: l'autrice si concentra di più su riflessioni di carattere generale a volte anche noiose.
Passo a mia sorella Cloe a fine mese!
Mi aspettavo che questo libro fosse decisamente diverso; più propositivo, e meno teorico. Inizialmente parte bene, nel descrivere il mercato americano e globale in generale; ma poi si perde in mille rivoli e divagazioni. Alla fine ho saltato molte pagine. Non c'è neanche una vera e propria conclusione di questo "esperimento". Vorrei leggere altri libri sull'argomento, ma spero non siano tutti così dispersivi.
arrivato ieri
Finalmente questo libro è ripartiro per il suo viaggio, spedito ieri a Eowyn.
Il racconto dell'esperienza che l'autrice ha deciso di vivere per un anno (non comprare nulla che non sia assolutamente necessario) è interessante ma ho trovato piuttosto noiose tutte le divagazioni teoriche.
Probabilmente anche il modo di vivere e la società nord americana è troppo distante dalle ns. abitudini di vita per sentirsi veramente coinvolti.
Il racconto dell'esperienza che l'autrice ha deciso di vivere per un anno (non comprare nulla che non sia assolutamente necessario) è interessante ma ho trovato piuttosto noiose tutte le divagazioni teoriche.
Probabilmente anche il modo di vivere e la società nord americana è troppo distante dalle ns. abitudini di vita per sentirsi veramente coinvolti.
Journal Entry 27 by italianeowyn at Prata di Pordenone, Friuli Venezia Giulia Italy on Saturday, April 9, 2011
Arrivato da me :)
Journal Entry 28 by italianeowyn at Prata di Pordenone, Friuli Venezia Giulia Italy on Wednesday, July 13, 2011
Come ho scritto nel forum a causa di vari impegni ho continuato ad arenarmi nella lettura. L'ho già fatto ripartire verso la prossima (Ermy).
Grazie Chabbba
Grazie Chabbba
arrivato va in coda agli altri ring
Lettura per certi versi interessante per alcuni spunti e per certi molto pesante e superflua, la realtà che si narra è molto diversa dalla nostra in Italia soprattutto in questo periodo dove si fatica ad arrivare a fine mese e dove c'è poco spazio per il superfluo leggere del consumismo esasperato dell'America ci fa arricciare il naso! L'autrice credo che abbia dei problemi personali di altra natura e che abbia intrapreso questo progetto per placarli e che non sia il vero problema di fondo.
Spedisco a anele83
Spedisco a anele83
Arrivato da me!!!