papà goriot
7 journalers for this copy...
La storia di Eugène de Rastignac e la sua sfida a Parigi, ma anche quella dei tanti personaggi che animano questo libro meraviglioso, che è romanzo d'amore, ritratto borghese, giallo, trattato sull'amore paterno, documentario su Parigi...
Per me è stato un colpo di fulmine: letto a 14 anni per la scuola mi sono perdutamente innamorata del protagonista, al punto di avergli dedicato la mia tesi di laurea 10 anni dopo...
Gli iscritti al ring:
@mazzone
normalu
ecceancilla
towandaa (06.06.08)
naelegia
-->conteroccabruna
pimpumpam
jackfrusciante
grilloparlante
amboise97
fabiana
Per me è stato un colpo di fulmine: letto a 14 anni per la scuola mi sono perdutamente innamorata del protagonista, al punto di avergli dedicato la mia tesi di laurea 10 anni dopo...
Gli iscritti al ring:
@mazzone
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towandaa (06.06.08)
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Spedito ieri ad @mazzone.
Journal Entry 3 by amazzone from Rovereto, Trentino Alto Adige / Südtirol Italy on Saturday, June 2, 2007
Scusa il ritardo, mi rea completamente passato di mente di fare la entry....ora ho provveduto...il libro lo ha anche finito...partirà presto verso il prossimo
Sono arrivata questa notte dalle ferie e ho trovato il libro ad attendermi...
Sono arrivata questa notte dalle ferie e ho trovato il libro ad attendermi...
appena possibile comincerò a leggerlo, scusate ancora il ritardo
me lo ha consegnato ieri annanda, durante la piacevolissima giornata conclusiva del Munz !
Due protagonisti, così diversi per età e storia personale, che il destino ha fatto incontrare in circostanze che costituiscono per l’uno il punto di arrivo di una vita fatta di sacrifici morali e materiali in nome dell’amore paterno e per l’altro invece il punto di partenza per un riscatto che deve passare attraverso il confronto con regole e convenzioni sociali difficili da capire e da condividere.
Goriot e Rastignac rappresentano così, ciascuno a suo modo, le aspettative e le disillusioni che sono proprie di quel periodo, ma che per astrazione sono le stesse che si possono provare in ogni tempo, perché sentimenti come l’amore per i figli e il desiderio di realizzazione e di successo sono insiti, anche se in diversa misura, nell’animo umano.
Il contrasto tra le diverse personalità e i diversi luoghi, resi magistralmente attraverso descrizioni che li rendono concreti agli occhi del lettore, fa emergere un turbine di passioni, sottese a una compostezza esteriore sempre più fragile fino all’epilogo, creando una tensione palpabile fatta più di sentimenti che di eventi.
Goriot e Rastignac rappresentano così, ciascuno a suo modo, le aspettative e le disillusioni che sono proprie di quel periodo, ma che per astrazione sono le stesse che si possono provare in ogni tempo, perché sentimenti come l’amore per i figli e il desiderio di realizzazione e di successo sono insiti, anche se in diversa misura, nell’animo umano.
Il contrasto tra le diverse personalità e i diversi luoghi, resi magistralmente attraverso descrizioni che li rendono concreti agli occhi del lettore, fa emergere un turbine di passioni, sottese a una compostezza esteriore sempre più fragile fino all’epilogo, creando una tensione palpabile fatta più di sentimenti che di eventi.
Welà...passaggi a mano al Munz...è già il secondo che leggo: mi è passato tutto sotto gli occhi e non mi sono accorta di niente!!!
Bhè, ora Goriot è qui con me
Bhè, ora Goriot è qui con me
Grazie Francesina della pazienza e della disponibilità. Il tuo libro preferito me lo sono proprio gustato. A tratti, perchè avrei voluto scomporlo tutto per trattenere ora le atmosfere parigine, ora i dissidi interiori, ora le riflessioni ora le discussioni o le battute...Mi sono sentita molto un Eugène, che esperimenta le incognite e le ambiguità della vita sociale. Insomma lo trovo uno straordinario vissuto ottocentesco, capace di restituire il clima di un tempo e della complessità dei rapporti sociali oltrechè delle tensioni umane. Ho deciso che ne comprerò una copia perché i passi di Balzac meritano di essere citati:
è proprio della natura femminile provare l'impossibile con il possibile e distruggere i fatti con i presentimenti, p.139
è proprio della natura femminile provare l'impossibile con il possibile e distruggere i fatti con i presentimenti, p.139
è qui da me, va in coda a qualche altro ring!
Datemi un martello...
Fare i genitori è davvero complicato: l'amore incondizionato e la buona volontà non bastano, ci vuole...non lo so cosa ci vuole!
Cosa volete che ne sappia? Non lo sanno i genitori, figuriamoci i figli!
Monsieur Goriot è un uomo semplice, un padre che riesce a far tenerezza e rabbia al tempo stesso: un uomo la cui vocazione consiste nel viziare le due figlie, a cui si aggrappa disperatamente, forse nel tentativo di riconoscere in loro la moglie scomparsa. Goriot si priva del necessario per assicurare il superfluo alle sue bambine: vittime di mariti ed amanti "spietati" (a detta delle due martiri) che le costringono ad indebitarsi, fregandosene delle loro capricciose richieste.
Il padre si accontenta di una lurida stanzetta in una pensione di infimo livello - che Balzac descrive minuziosamente - per far sì che queste due ingrate corrano da un salotto all'altro, agghindate come gli elefanti di Moira Orfei!
Ai giorni nostri i fatti si sarebbero svolti così: Goriot è un imprenditore di successo che, rimasto vedovo, fa della felicità delle figlie l'unico scopo della sua esistenza; Anastasie e Delphine, per gli amici di facebook Nasie & Fifine, sono due adolescenti irrequiete che sognano di diventare famose; grazie alle conoscenze del padre, frequentano i locali più esclusivi della Parigi notturna, dove si divertono con i rampolli delle famiglie più in vista della città: qualcuno continua ad ostentare un titolo nobiliare (Conte De Restaud), qualcun'altro dice di fare il broker (Monsieur De Nucingen).
Magari Goriot avrebbe regalato una bella macchina a Nasie - la maggiore - per il suo diciottesimo compleanno e le due sorelle si sarebbero sentite mature ed indipendenti; per festeggiare si sarebbero ubriacate, a forza di mojito e caipiroska alla fragola, e, una volta in macchina...
Mi chiedo anch'io come mai queste due cretine mi facciano arrabbiare così tanto!
Il fatto è che Goriot ha sbagliato, non c'è dubbio; magari se fosse vissuto ai giorni nostri avrebbe potuto leggere "I no che aiutano a crescere" o qualcosa del genere, ma non riesco a prendermela con una creatura tanto indifesa e di buon cuore! Le figlie, invece, sono delle opportuniste che calcolano attentamente i benefici che possono trarre facendo le moine a quel vecchio rimbambito del padre: una bella coppia di stronze*, non c'è che dire!
*Da quando l'ha detto Fini, tutti si sentono in diritto o in dovere di dirlo: io non sono certo da meno!
Il commento porta la data del 24 novembre 2009...
Goriot ha aspettato invano che qualche altro lettore lo accogliesse.
Adesso sta tornando a casa, chez Francesina!
Grazie cara della bella lettura!
Fare i genitori è davvero complicato: l'amore incondizionato e la buona volontà non bastano, ci vuole...non lo so cosa ci vuole!
Cosa volete che ne sappia? Non lo sanno i genitori, figuriamoci i figli!
Monsieur Goriot è un uomo semplice, un padre che riesce a far tenerezza e rabbia al tempo stesso: un uomo la cui vocazione consiste nel viziare le due figlie, a cui si aggrappa disperatamente, forse nel tentativo di riconoscere in loro la moglie scomparsa. Goriot si priva del necessario per assicurare il superfluo alle sue bambine: vittime di mariti ed amanti "spietati" (a detta delle due martiri) che le costringono ad indebitarsi, fregandosene delle loro capricciose richieste.
Il padre si accontenta di una lurida stanzetta in una pensione di infimo livello - che Balzac descrive minuziosamente - per far sì che queste due ingrate corrano da un salotto all'altro, agghindate come gli elefanti di Moira Orfei!
Ai giorni nostri i fatti si sarebbero svolti così: Goriot è un imprenditore di successo che, rimasto vedovo, fa della felicità delle figlie l'unico scopo della sua esistenza; Anastasie e Delphine, per gli amici di facebook Nasie & Fifine, sono due adolescenti irrequiete che sognano di diventare famose; grazie alle conoscenze del padre, frequentano i locali più esclusivi della Parigi notturna, dove si divertono con i rampolli delle famiglie più in vista della città: qualcuno continua ad ostentare un titolo nobiliare (Conte De Restaud), qualcun'altro dice di fare il broker (Monsieur De Nucingen).
Magari Goriot avrebbe regalato una bella macchina a Nasie - la maggiore - per il suo diciottesimo compleanno e le due sorelle si sarebbero sentite mature ed indipendenti; per festeggiare si sarebbero ubriacate, a forza di mojito e caipiroska alla fragola, e, una volta in macchina...
Mi chiedo anch'io come mai queste due cretine mi facciano arrabbiare così tanto!
Il fatto è che Goriot ha sbagliato, non c'è dubbio; magari se fosse vissuto ai giorni nostri avrebbe potuto leggere "I no che aiutano a crescere" o qualcosa del genere, ma non riesco a prendermela con una creatura tanto indifesa e di buon cuore! Le figlie, invece, sono delle opportuniste che calcolano attentamente i benefici che possono trarre facendo le moine a quel vecchio rimbambito del padre: una bella coppia di stronze*, non c'è che dire!
*Da quando l'ha detto Fini, tutti si sentono in diritto o in dovere di dirlo: io non sono certo da meno!
Il commento porta la data del 24 novembre 2009...
Goriot ha aspettato invano che qualche altro lettore lo accogliesse.
Adesso sta tornando a casa, chez Francesina!
Grazie cara della bella lettura!
Il libro è rientrato a casa! Grazie a tutti!!