@Requiem per un sogno
16 journalers for this copy...
Il sogno americano è morto. Da un pezzo. Ma ognuno ha la sua droga per continuare a sognare: l'eroina, la televisione, il cibo, "Burqua" occidentali per evitare di guardare in faccia la realtà. "Requiem per un sogno" è la storia del "risveglio" di quattro personaggi, legati dalle illusioni di cui si nutrono per sopravvivere, e della loro lenta discesa all'inferno. Caratterizzato da una scrittura vibrante e "sensoriale", il libro rappresenta l'altra faccia del sogno americano con una crudezza notevole, ma forte di una commovente capacità di penetrare e descrivere la psicologia umana, le sue debolezze, il suo bisogno d'amare e di credere, nei suoi momenti di pura grazia, nella fede che ci sarà comunque, altrove, un'altra possibilità.
Un libro intenso, che colpisce come un pugno nello stomaco, ma che ti rapisce e ti porta con sé dalla prima all'ultima pagina, trascinandoti in un abisso di disperazione sempre più profondo. Uno dei pochi casi in cui tra l'altro il film è degno del libro da cui è stato tratto.
Se possibile, vi chiedo di fare una j.e di entrata, per farmi sapere che il libro è arrivato sano e salvo e una in uscita con i vostri commenti =)
Partecipano al ring:
Frine (Piacenza)
Mickey81 (Como)
GrilloParlante (Caserta - Napoli)
Virruzza (Bari)
afrodita (Torino)
lenticchia (Modena)
DevilKitty (Camogli)
devonpennyblack (Liguria)
conteroccabruna (ventimiglia)
marnes (Firenze)
mangelzoo (Roseto Degli Abruzzi (TE))
nevesottile (Salerno)
MartinaViola (Latina)
anatolla (Roma)
simo (Roma)
ermydave (Millesimo)--> il libro è qui
bettyderob (Padova)
chia snoopy78 (Monza)
laurasan (Milano/Venezia)
GaliAnna (Milano - Pavia)
--> lupurk
Un libro intenso, che colpisce come un pugno nello stomaco, ma che ti rapisce e ti porta con sé dalla prima all'ultima pagina, trascinandoti in un abisso di disperazione sempre più profondo. Uno dei pochi casi in cui tra l'altro il film è degno del libro da cui è stato tratto.
Se possibile, vi chiedo di fare una j.e di entrata, per farmi sapere che il libro è arrivato sano e salvo e una in uscita con i vostri commenti =)
Partecipano al ring:
Frine (Piacenza)
Mickey81 (Como)
GrilloParlante (Caserta - Napoli)
Virruzza (Bari)
afrodita (Torino)
lenticchia (Modena)
DevilKitty (Camogli)
devonpennyblack (Liguria)
conteroccabruna (ventimiglia)
marnes (Firenze)
mangelzoo (Roseto Degli Abruzzi (TE))
nevesottile (Salerno)
MartinaViola (Latina)
anatolla (Roma)
simo (Roma)
ermydave (Millesimo)--> il libro è qui
bettyderob (Padova)
chia snoopy78 (Monza)
laurasan (Milano/Venezia)
GaliAnna (Milano - Pavia)
--> lupurk
arrivato insieme ad un altro ring, lo incomincio al più presto!
grazie lupurk :-)
grazie lupurk :-)
un libro molto bello, denso, con uno stile di scrittura molto particolare, davvero intenso.
la storia, forse, non era il massimo per il periodo un po' nevrotico che sto vivendo, e allora l'ho dovuta dosare piano piano..
(se non si fosse capito, sto cercando di farmi perdonare per averlo tenuto un sacco di tempo ;-) )
grazie alla ringmaster e agli altri che vengono dopo per la pazienza.. riparte appena mi arriva l'indirizzo di mickey81
la storia, forse, non era il massimo per il periodo un po' nevrotico che sto vivendo, e allora l'ho dovuta dosare piano piano..
(se non si fosse capito, sto cercando di farmi perdonare per averlo tenuto un sacco di tempo ;-) )
grazie alla ringmaster e agli altri che vengono dopo per la pazienza.. riparte appena mi arriva l'indirizzo di mickey81
Ricevuto oggi!
Finalmente l'ho finito,scusate per il ritardo!
Devo dire che non mi è piaciuto moltissimo,lo stile di scrittura non mi ha entusiasmato!
Grazie comunque lupurk,lo faccio ripartire appena ho l'indirizzo della prossima in lista!
Devo dire che non mi è piaciuto moltissimo,lo stile di scrittura non mi ha entusiasmato!
Grazie comunque lupurk,lo faccio ripartire appena ho l'indirizzo della prossima in lista!
arrivato! non vedo l'ora di cominciarlo!
Crudo, spietato, vero.
L'illusione e l'insoddisfazione alimentano le debolezze di chi è già fragile e portano a null'altro che all'autodistruzione..
“..nessuno sa più chi è. Sono tutti lì che si affannano in cerca di un’identità, anche da prendere a prestito..”
Intenso.
L'illusione e l'insoddisfazione alimentano le debolezze di chi è già fragile e portano a null'altro che all'autodistruzione..
“..nessuno sa più chi è. Sono tutti lì che si affannano in cerca di un’identità, anche da prendere a prestito..”
Intenso.
il libro è qui da me
arrivato stamattina.
bella la sorpresa! ;-)
bella la sorpresa! ;-)
non mi è piaicuto lo stile di scrittura, che mi ha reso difficoltosa la tenuta dell'attenzione, in un periodo dove per me leggere è un vero casino (ho un pupo di pochi mesi!).
ringrazio comunque per la possibilità di conoscere questo nuovo autore.
sto aspettando il prossimo indirizzo.
ringrazio comunque per la possibilità di conoscere questo nuovo autore.
sto aspettando il prossimo indirizzo.
Arrivato sano e salvo :-)
Mmmmh...difficile, questa j.e. Quando ho iniziato il libro, per le prime venti pagine ho avuto una crisi di nervi perchè quel calarsi nel discorso diretto, frenetico, ossessivo non lo sopportavo. Poi la storia, a poco a poco mi ha preso, nel senso che volevo assolutamente vedere come le miserabili vicende dei protagonisti si sarebbero concluse, in un modo o nell'altro. E in realtà non si concludono affatto, o meglio, piombano nel baratro, che pare una dimesione orrenda, senza tempo, spazio e, per come l'ho percepito io, senza uscita. Insomma, mi sono trovata alla fine del libro con un groppo nello stomaco e la domanda: "e quindi?". Forse è questo il fine ultimo dell'autore? Nichilismo totale, morte della speranza, cruda descrizione di tre parabole esistenziali che si concludono nella distruzione? Porte aperte non ne ho viste. Non c'è giudizio, non c'è recriminazione, solo ineluttabilità. E non capisco se e che cosa si volesse dimostrare narrando questa storia. Un'opera tecnicamente bella ma, secondo, me, il risultato è freddo, malgrado l'argomento trattato e i toni impiegati.
Anche la versione cinematografica che è stata realizzata, con qualche cambiamento negli ingredienti, ha avuto per me esito analogo. Il regista è stato bravo a rendere l'atmosfera claustrofobica e alienante con l'alternarsi folle e rapidissimo delle inquadrature, le ambientazioni ai limiti del fumettistico, la monocromia ossessiva. Il libro, comunque, è senz'altro molto più duro. Anche in questa occasione, però, la sensazione che mi è rimasta più forte è quella di una certa incompiutezza, che tuttora mi trattiene dal dire che il libro mi sia piaciuto questo libro senza riserve.
Ringrazio il ringmaster per la proposta e mi appresto a far proseguire il viaggio del romanzo al più presto.
Anche la versione cinematografica che è stata realizzata, con qualche cambiamento negli ingredienti, ha avuto per me esito analogo. Il regista è stato bravo a rendere l'atmosfera claustrofobica e alienante con l'alternarsi folle e rapidissimo delle inquadrature, le ambientazioni ai limiti del fumettistico, la monocromia ossessiva. Il libro, comunque, è senz'altro molto più duro. Anche in questa occasione, però, la sensazione che mi è rimasta più forte è quella di una certa incompiutezza, che tuttora mi trattiene dal dire che il libro mi sia piaciuto questo libro senza riserve.
Ringrazio il ringmaster per la proposta e mi appresto a far proseguire il viaggio del romanzo al più presto.
Arrivato oggi.
Il libro, scritto trent’anni fa ma ancora attuale, rappresenta l'altra faccia del sogno americano.
Caratterizzato da una scrittura dirompente, con un ritmo incalzante, quasi privo di punteggiatura, è molto intenso.
Il tema portante è la dipendenza, sia essa dalla droga, dalle anfetamine per dimagrire o dalla televisione.
Tutti i personaggi si nutrono per sopravvivere di illusioni e non si accorgono dello sfascio delle loro vite e neppure che stanno inesorabilmente precipitando in un inferno e che il domani può solo essere ancora peggiore dell’oggi.
E’ molto crudo e disperante, tanto da costringermi spesso ad interrompere la lettura per la sensazione di angoscia che mi prendeva.
Un grazie alla ringmaster
Caratterizzato da una scrittura dirompente, con un ritmo incalzante, quasi privo di punteggiatura, è molto intenso.
Il tema portante è la dipendenza, sia essa dalla droga, dalle anfetamine per dimagrire o dalla televisione.
Tutti i personaggi si nutrono per sopravvivere di illusioni e non si accorgono dello sfascio delle loro vite e neppure che stanno inesorabilmente precipitando in un inferno e che il domani può solo essere ancora peggiore dell’oggi.
E’ molto crudo e disperante, tanto da costringermi spesso ad interrompere la lettura per la sensazione di angoscia che mi prendeva.
Un grazie alla ringmaster
segnalato tramite www.bookcrossing-italia.com
Atteso, è arrivato! con sorpresa: inizierò quanto prima...
Bhè questa lettura è una sfida. Come scriveva qualcuno prima di me bisogna sopravvivere alle prime 20-30 pagine, per assuefarsi e sopportare il linguaggio diretto, senza troppi segni di punteggiatura e l'affastellarsi nevrotico di personaggi...Poi però arriva Marion e anche la scrittura, pur sempre cruda e ansiolitica, raggiunge dei veri tratti di poesia. Direi proprio pennellate di poesia, per esempio nella descrizione degli stati d'animo della ragazza di fronte all'azzurro del cielo napoletano e nel dipingere con le parole i quadri che "le spingono da dentro".
Pagine intere senza segni di punteggiatura rincorrono le vite dei protagonisti, votate al precipizio che lentamente si apre sotto i loro piedi, ma solo dopo aver raggiunto il vertice della serenità, l'orizzonte del sogno. Così cadere è una discesa interminabile e mozzafiato.
L'autore è spietato con i suoi personaggi: non un cedimento, non una sbavatura di pietà umana, non una riga di rimpianto. Il male ineluttabile della dipendenza da qualcosa e da qualcuno annienta e distrugge l'individuo. In questo senso i protagonisti sembrano senza via di uscita. Paradossalmente Marion si è liberata dai suoi amici tossici per diventare la schiava di un pusher aguzzino; e così Tyron ed Harry incappano in un assurdo baratto tra la "scimmia" e la vita.
Personalmente, nonostante l'autore non cerchi né indignazione né pietà per i suoi personaggi votati all'annientamento e all'autodistruzione, non ho potuto fare a meno di sussultare per Sara. Anch'io, a stento, ho trattenuto i conati di vomito e mi si è chiuso lo stomaco: potenza dello scrivere.
Una nota a margine: 'sti yiddish-newyorkesi sono ossessionati da Freud e dagli strizzacervelli.
Grazie alla ringamaster...non so se avrò "coraggio" di vedere anche il film, anche se a questo punto mi incuriosisce.
Il ring è pronto per ripartire
Pagine intere senza segni di punteggiatura rincorrono le vite dei protagonisti, votate al precipizio che lentamente si apre sotto i loro piedi, ma solo dopo aver raggiunto il vertice della serenità, l'orizzonte del sogno. Così cadere è una discesa interminabile e mozzafiato.
L'autore è spietato con i suoi personaggi: non un cedimento, non una sbavatura di pietà umana, non una riga di rimpianto. Il male ineluttabile della dipendenza da qualcosa e da qualcuno annienta e distrugge l'individuo. In questo senso i protagonisti sembrano senza via di uscita. Paradossalmente Marion si è liberata dai suoi amici tossici per diventare la schiava di un pusher aguzzino; e così Tyron ed Harry incappano in un assurdo baratto tra la "scimmia" e la vita.
Personalmente, nonostante l'autore non cerchi né indignazione né pietà per i suoi personaggi votati all'annientamento e all'autodistruzione, non ho potuto fare a meno di sussultare per Sara. Anch'io, a stento, ho trattenuto i conati di vomito e mi si è chiuso lo stomaco: potenza dello scrivere.
Una nota a margine: 'sti yiddish-newyorkesi sono ossessionati da Freud e dagli strizzacervelli.
Grazie alla ringamaster...non so se avrò "coraggio" di vedere anche il film, anche se a questo punto mi incuriosisce.
Il ring è pronto per ripartire
Arrivato...carina la sorpresa
molto cupo molto amaro ma bellissimo.ti entra dentro
partito oggi per Mangelzoo
partito oggi per Mangelzoo
mi scuso per tutto questo ritardo, ma è un periodo complicato per la lettura...quindi faccio ripartire il ring appena ho notizie da un corsaro...baci
Arrivato!!! Non vedo l'ora di iniziarlo!!! :)
Magnifico. Ci sono poche parole per descriverlo. Toccante. "Sofferente". Commovente. Duro. Vero. Ma nessuna di queste parole può descrivere l'emozione che si prova nel leggerlo, e nessuna può definire la bravura di un autore che sembra vivere all'interno dei suoi personaggi. Il libro più intenso che ho letto da quando faccio Bookcrossing, non finirò mai di ringraziare la ringmaster per averlo messo in giro e quindi avermi dato la possibilità di leggerlo.
Una considerazione: lo farei leggere come libro di testo al liceo. Questa è la verità sulle dipendenze, su come trasformano e su quanto sia delicato l'equilibrio psicologico di chi soffre, qualsiasi sia il motivo. Il dolore uccide in vari modi, l'ignoranza e la superficialità fanno anche peggio.
Appena la prossima corsara mi avrà dato l'indirizzo il libro riprenderà il suo viaggio.
Una considerazione: lo farei leggere come libro di testo al liceo. Questa è la verità sulle dipendenze, su come trasformano e su quanto sia delicato l'equilibrio psicologico di chi soffre, qualsiasi sia il motivo. Il dolore uccide in vari modi, l'ignoranza e la superficialità fanno anche peggio.
Appena la prossima corsara mi avrà dato l'indirizzo il libro riprenderà il suo viaggio.
è arrivato pochi minuti fa, va in coda a qualche altro ring.
Just a requiem for a dream
Servono più o meno venti pagine per "entrare" nel discorso indiretto libero usato dall'autore, ma vi assicuro che ne vale la pena, quindi stringete i denti e tenete duro!
Una volta immersi nella fitta trama del testo, è facile lasciarsi trasportare dal ritmo serrato delle parole, amplificato da una punteggiatura ridotta all'osso: pensavo di poter smettere, mi convincevo che non avrei mai esagerato, tutte le notti mi dicevo che mi sarei fatta solo un assaggino di questo requiem desolante, ma ogni volta restavo lì, confortata dalla presenza del libro, aggrappata alle sue storie, alle sue disperazioni.
È un libro doloroso, in cui quattro personaggi smarriti vagano alla ricerca della propria integrità: Tyrone C. Love ed Harry Goldfarb sono due amici, eroinomani a tempo perso, che sognano di sbarcare il lunario procurandosi un mezzo chilo di pura da tagliare e rivendere per le strade del Bronx; con loro c'è Marion, tanto bella quanto fragile, mentre, lontana da scimmie e spade, troviamo Sara Goldfarb, la madre di Harry, che, per sfuggire alla solitudine, fa uso di stupefacenti più economici, come la tv e i bagel con formaggio.
Come me, tutti loro pensano di essere padroni del proprio destino e di poter smettere quando gli pare e piace. Stronzate! Anche se te ne stai a palle ferme per un po', non puoi resistere più di tanto: finirai per trascinarti in strada, rischiando la vita per una dose, pur di ritrovare ancora quel calore rassicurante che ti fa sentire intero, quel guscio comodo in cui l'eroina ti avvolge e ti imprigiona a poco a poco; il bello è che sai che ti stai mettendo in trappola da solo, ma non puoi farci niente: infilarsi la siringa in vena diventa un rituale, l'unico gesto che ha davvero importanza, l'unica cosa che conta.
Tutto il resto può andare a farsi fottere.
Hubert Selby Jr. non ci risparmia niente: ci sbatte in faccia la solitudine e la tristezza di questi personaggi prigionieri di se stessi, prigionieri delle proprie paure e delle proprie illusioni, ma lo fa senza usare alcuna retorica, senza puntare un dito che non servirebbe a molto. Le storie parlano da sole, non c'è motivo di ricamarci sopra, di fare la morale al lettore, ed è proprio questo il bello: non c'è ipocrisia, non ci sono moralismi, scordatevi seconde possibilità o redenzioni, non c'è nulla di tutto ciò: c'è solo un requiem e tanto basta.
Il personaggio che ho sentito più vicino è Sara. Mi è dispiaciuto tanto per lei.
Ringrazio Lupurk per questa splendida lettura e mi scuso per averlo trattenuto troppo tempo.
Al momento non me la sento di vedere il film, chissà magari un giorno...
Il ring riparte lunedì alla volta di ermydave (anatolla chiede di essere spostata verso il fondo e simo non risponde).
Servono più o meno venti pagine per "entrare" nel discorso indiretto libero usato dall'autore, ma vi assicuro che ne vale la pena, quindi stringete i denti e tenete duro!
Una volta immersi nella fitta trama del testo, è facile lasciarsi trasportare dal ritmo serrato delle parole, amplificato da una punteggiatura ridotta all'osso: pensavo di poter smettere, mi convincevo che non avrei mai esagerato, tutte le notti mi dicevo che mi sarei fatta solo un assaggino di questo requiem desolante, ma ogni volta restavo lì, confortata dalla presenza del libro, aggrappata alle sue storie, alle sue disperazioni.
È un libro doloroso, in cui quattro personaggi smarriti vagano alla ricerca della propria integrità: Tyrone C. Love ed Harry Goldfarb sono due amici, eroinomani a tempo perso, che sognano di sbarcare il lunario procurandosi un mezzo chilo di pura da tagliare e rivendere per le strade del Bronx; con loro c'è Marion, tanto bella quanto fragile, mentre, lontana da scimmie e spade, troviamo Sara Goldfarb, la madre di Harry, che, per sfuggire alla solitudine, fa uso di stupefacenti più economici, come la tv e i bagel con formaggio.
Come me, tutti loro pensano di essere padroni del proprio destino e di poter smettere quando gli pare e piace. Stronzate! Anche se te ne stai a palle ferme per un po', non puoi resistere più di tanto: finirai per trascinarti in strada, rischiando la vita per una dose, pur di ritrovare ancora quel calore rassicurante che ti fa sentire intero, quel guscio comodo in cui l'eroina ti avvolge e ti imprigiona a poco a poco; il bello è che sai che ti stai mettendo in trappola da solo, ma non puoi farci niente: infilarsi la siringa in vena diventa un rituale, l'unico gesto che ha davvero importanza, l'unica cosa che conta.
Tutto il resto può andare a farsi fottere.
Hubert Selby Jr. non ci risparmia niente: ci sbatte in faccia la solitudine e la tristezza di questi personaggi prigionieri di se stessi, prigionieri delle proprie paure e delle proprie illusioni, ma lo fa senza usare alcuna retorica, senza puntare un dito che non servirebbe a molto. Le storie parlano da sole, non c'è motivo di ricamarci sopra, di fare la morale al lettore, ed è proprio questo il bello: non c'è ipocrisia, non ci sono moralismi, scordatevi seconde possibilità o redenzioni, non c'è nulla di tutto ciò: c'è solo un requiem e tanto basta.
Il personaggio che ho sentito più vicino è Sara. Mi è dispiaciuto tanto per lei.
Ringrazio Lupurk per questa splendida lettura e mi scuso per averlo trattenuto troppo tempo.
Al momento non me la sento di vedere il film, chissà magari un giorno...
Il ring riparte lunedì alla volta di ermydave (anatolla chiede di essere spostata verso il fondo e simo non risponde).
Arrivato da un bel po', ormai l'anno scorso, ma mai registrato, la sorpresa c'è
Pronto per passare all'ultima lettrice,