Lunghissimo thriller americano, basato sulla storia di un uomo "che deve morire" se non recupera un pezzo del suo passato.

Lo avevo comprato intrigata più dalla copertina (una classica copertina dei best sellers tascabili mondadori in versione tascabile: in rilievo). Di solito (con le dovute eccezioni) i mattoni thriller americani di 400 e più pagine mi stufano e mi lasciano sempre perplessa.
Questo pure, insomma, un thriller scritto bene, anche se con alcuni buchi logici mica da ridere.
La storia regge fino a un certo punto e poi la psicanalisi diventa un po' troppo presente, fantasiosa e supereroina e si perde tutto in un bicchiere d'acqua.
E il protagonista mi è stato sul cazzo fin dalla prima pagina. Ma probabilmente è un lapsus freudiano, una normale conseguenza, un effetto idiosincratico.

"Perciò è questo che dovete chioedervi: quanto vale la vita che voglio voglio vivere? [...] In un certo senso è la stessa domanda che farei a chiunque si rivolgesse a me per entrare in terapia."