La ringhiera dei miei vent'anni
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L'ho letto in un batter d'occhio, anzi in una pausa pranzo: il fatto che siano meno di 100 pagine e il corpo del carattere di stampa sia praticamente enorme ovviamente hanno aiutato.
Mi ha però poco convinto il ritmo, troppo veloce soprattutto in chiusura.
Mi ha anche un po' stregato e stupito: il passaggio da una vita dura e difficile al racconto di una malattia che mi ricorda molto l'*inconveniente* che ho avuto io.
Ma rimane sempre il fascino di una Milano ("Per forza cammino in fretta - pensai - a Milano corrono tutti e ti segnano il tempo; impossibile andar piano") che mi ha raccontato spesso mia madre e i nomi di persone che stimo e di artisti che adoro.
[Dario Fo] "Per distratto e svagato lo era davvero tanto, da perdere sempre ogni cosa, anche il cappotto in gennaio, ma quella aria tenera, indifesa, era solo per via degli occhi rotondi e chiari, come quelli di un coniglietto.
Sapevoi bene che al momento buono sapeva scendere giù con tutti e due i piedi per terra e sapeva cavarsela meglio degli altri"
(maggio 2004)
Mi ha però poco convinto il ritmo, troppo veloce soprattutto in chiusura.
Mi ha anche un po' stregato e stupito: il passaggio da una vita dura e difficile al racconto di una malattia che mi ricorda molto l'*inconveniente* che ho avuto io.
Ma rimane sempre il fascino di una Milano ("Per forza cammino in fretta - pensai - a Milano corrono tutti e ti segnano il tempo; impossibile andar piano") che mi ha raccontato spesso mia madre e i nomi di persone che stimo e di artisti che adoro.
[Dario Fo] "Per distratto e svagato lo era davvero tanto, da perdere sempre ogni cosa, anche il cappotto in gennaio, ma quella aria tenera, indifesa, era solo per via degli occhi rotondi e chiari, come quelli di un coniglietto.
Sapevoi bene che al momento buono sapeva scendere giù con tutti e due i piedi per terra e sapeva cavarsela meglio degli altri"
(maggio 2004)