...e venne chiamata Due Cuori
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Quanto c'è di superfluo nelle nostre vite? A quante cose ci aggrappiamo, giudicandole indispensabili, fino a quando qualcosa o qualcuno non ci mostra che non solo è possibile farne a meno, ma che molte di esse non sono in realtà altro che zavorra? Marlo Morgan racconta in queste pagine la sua molto, molto, molto romanzata esperienza vissuta nel cuore dell'Australia, in compagnia degli aborigeni, la "Vera Gente" come essi stessi si chiamano.
Questo libro, secondo me, non va interpretato come un reportage, ma come un romanzo, realistico più o meno quanto "Twilight". E questo spiega perché io l'abbia trovato accettabile, al contrario di molti altri lettori e lettrici che l'hanno bocciato senza possibilità d'appello.
Nascere a mani vuote, morire a mani vuote. Ho contemplato la vita nella sua pienezza, a mani vuote. - Marlo Morgan
Questo libro, secondo me, non va interpretato come un reportage, ma come un romanzo, realistico più o meno quanto "Twilight". E questo spiega perché io l'abbia trovato accettabile, al contrario di molti altri lettori e lettrici che l'hanno bocciato senza possibilità d'appello.
Nascere a mani vuote, morire a mani vuote. Ho contemplato la vita nella sua pienezza, a mani vuote. - Marlo Morgan