Evelina e le fate

by Baldelli Simona | Literature & Fiction |
ISBN: 8809778383 Global Overview for this book
Registered by lisolachenonce of Pisa, Toscana Italy on 2/23/2014
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6 journalers for this copy...
Journal Entry 1 by lisolachenonce from Pisa, Toscana Italy on Sunday, February 23, 2014
RING: http://forum.bookcrossing-italy.com/viewtopic.php?f=23&t=26125

Lista partecipanti:
Claudia1964 (Civitanova Marche)
Sonnenbarke (Ancona)
Éowyn (Prata di Pordenone)
Towandaaa (Peccioli - PI)
Abeja (Galatina (Lecce))

TORNATO A CASA.




Per te che hai trovato un mio libro: per favore, registrati sul sito (referred by: lisolachenonce), non ti comporterà alcun impegno e potrai seguire il percorso di questo libro fra i lettori. I tuoi dati e la tua email NON verranno pubblicati e resteranno inaccessibili. Quando lo avrai letto, rilascialo da qualche parte e scrivi un commento qui sul sito. Io lo leggerò e mi farà piacere sapere cosa hai provato leggendo il libro che ho rilasciato. Grazie


Journal Entry 2 by claudia1964 at Civitanova Marche, Marche Italy on Saturday, March 15, 2014
E' a casa mia.

Journal Entry 3 by claudia1964 at Civitanova Marche, Marche Italy on Monday, March 31, 2014
C’è molto nelle pagine di questo romanzo, opera prima di Simona Baldelli, nata a Pesaro ed ora romana. C’è la guerra, ci sono i fascisti, i nazisti, i partigiani, gli ebrei perseguitati, ci sono gli sfollati che hanno abbandonato le case e il lavoro in città per rifugiarsi nella campagna, nascosti come topi, che si portano dietro attaccati al collo con una cordicella quei pochi averi che sono riusciti ad afferrare, custoditi come tesori preziosi fino al momento di rientrare nelle loro case, se le troveranno. Tutto questo, le piccole e grandi tragedie di gente comune allo sbando, si svolge in una dimensione spaziale ben precisa, nelle campagne di Candelara, là dove le Marche sfumano nella Romagna, con il mare all’orizzonte, dove la sfoglia delle tagliatelle –dice l’autrice- è così sottile che ci si legge attraverso e le piadine sono spesse quanto un fagiolo. In una campagna magica,sfiorata dal profumo del mare, in cui i ritmi sono ancora scanditi dalle stagioni, seppur sconvolti dalla guerra, tra campi di grano e granturco, filari di viti, noci e querce secolari, in mezzo ai colori accesi dei campi in primavera e in estate ed il bianco candido della neve invernale, la storia si dipana sotto gli occhi di Evelina, una bimba di 5 anni, che è nata durante la guerra e non conosce altro, solo povertà, malattie, sofferenze, sacrifici; affinchè l’infanzia resista ai duri attacchi esterni ci sono le fate, guardiane instancabili delle gioie e dei dolori di famiglia, al fianco della bimba e dei suoi fratelli.
Ciò che più mi è piaciuto di questa lettura è stato l’aver suscitato in me tanti ricordi di una vita di campagna che ho vissuto da bambina a casa dei miei zii: sia le tradizioni contadine come la festa del giorno della “pista” quando si ammazzava il maiale, sia le descrizioni degli interni delle case con il quadretto di Sant’Antonio col cane e il maiale appeso in cucina, la “mattera” in cui si impastava il pane, la stalla cui si accedeva dalla casa, calda del fiato delle vacche e colma degli odori della campagna, in cui anch’io, come Evelina, mi fermavo spesso a guardare quei grandi animali pacifici che pazientemente tolleravano le mani che le mungevano e ad assaporare l’odore e soprattutto il gusto del latte ancora caldo…
Ciò che mi è piaciuto di meno è l’inizio lento della storia, che non mi ha coinvolto sempre, i dialoghi in dialetto marchigian-romagnolo non sono facili da seguire anche per una marchigiana, e comunque all’inizio sono abbastanza noiosi; il finale invece diventa più intenso e la Storia, con i risvolti tragici della guerra, prende il sopravvento,anche se non riesce (fortunatamente), con la sua crudezza, a vincere la fantasia e la magia dell’infanzia.

Journal Entry 4 by claudia1964 at Civitanova Marche, Marche Italy on Tuesday, April 8, 2014
Spedito oggi a Sonnenbarke

Journal Entry 5 by Sonnenbarke at Ancona, Marche Italy on Wednesday, April 9, 2014
Arrivato da me.

Journal Entry 6 by Sonnenbarke at Ancona, Marche Italy on Saturday, April 12, 2014
Mi sono avvicinata a questo libro grazie al bookcrossing, dopo aver letto un paio di recensioni assolutamente positive sul forum. E ho fatto bene a fidarmi di quelle recensioni, e ringrazio tanto Barbara per aver messo a disposizione una copia di questo bellissimo romanzo.

L’inizio non è stato all’insegna dell’amore a prima vista: entrare nel dialetto pesarese per me, che sono marchigiana ma del sud, è stato difficilissimo. Leggo senza problemi i romanzi di Camilleri in siciliano, ma mi trovo in difficoltà di fronte a un dialetto proveniente da 100 km da me. Può sembrare strano, ma è così.

La storia stessa all’inizio non mi ha preso, ma sono stata contenta di aver perseverato perché, andando avanti nella lettura, il libro svela tutto il suo valore e la scrittrice tutta la sua bravura.

La protagonista di questo romanzo è Evelina, una bambina di 5 anni che vive nella provincia di Pesaro. È dal suo punto di vista che vediamo gli avvenimenti dell’ultimo anno della seconda guerra mondiale, dalla lotta quotidiana per una vita dignitosa, agli ebrei nascosti da persone di buon cuore, dalla vita quotidiana nei campi, all’arrivo degli alleati, passando per tutto quello che ci può essere nel mezzo. Leggere degli orrori della guerra dal punto di vista di una bambina così piccola dà un sapore tutto diverso alla letteratura dedicata alla seconda guerra mondiale.

In tutto questo il dialetto, usato quasi solo per i dialoghi (che però sono numerosi) si inseirsce perfettamente per rendere la realtà di un affresco di guerra tanto realistico quanto contornato da elementi magici (le fate), grazie appunto agli occhi di Evelina. Mi spingo addirittura a dire che il romanzo non avrebbe avuto la stessa forza senza il dialetto. Resta però che è stato per me difficile da seguire, sebbene ciò non mi abbia impedito di leggere questo libro d’un fiato.

Lo consiglio a tutti, davvero.

Journal Entry 7 by italianeowyn at Prata di Pordenone, Friuli Venezia Giulia Italy on Friday, April 18, 2014
È con me :)

Journal Entry 8 by italianeowyn at Prata di Pordenone, Friuli Venezia Giulia Italy on Wednesday, April 30, 2014
Grazie Lisola: come sempre metti a disposizione libri di gran pregio :)

Mi ha preso da subito questa storia ed ora sarei davvero curiosa di sapere quanto c'è di vero e quando di inventato (anche per capire quante possibilità ha l'autrice di ripetersi nella scrittura di un romanzo così ricco).

Ne consiglierò la lettura alle amiche e l'acquisto alla mia biblioteca ;)

Journal Entry 9 by Towandaaa at Peccioli, Toscana Italy on Wednesday, May 21, 2014
appena arrivato: grazie !

Journal Entry 10 by Towandaaa at Peccioli, Toscana Italy on Tuesday, June 3, 2014
Trasfigurate attraverso gli occhi di una bambina, anche le storie di crudeltà, miseria, generosità, delazioni e paura che la guerra porta sempre con sé appaiono pur sempre aspre ma un po’ più ovattate, e la presenza di fate, il ricorso a spiegazioni fantasiose che la piccola protagonista crea o accetta, lungi dal minare la credibilità di quanto narrato, la esaltano se interpretate come futili ma apparentemente uniche vie di fuga rispetto a un presente inaccettabile.
Mi è piaciuto dunque il “taglio” dato al racconto, ma non molto il linguaggio usato: il dialetto marchigiano mi è apparso piuttosto ostico (molto più del siciliano di Camilleri, ripensandolo nel momento in cui l’ho letto per la prima volta), e spesso, invece di dare un colorito più spontaneo ai dialoghi, mi è sembrato che facesse da zavorra al procedere della storia, che rallentasse oltre misura il ritmo scandito dall’alternarsi di piccoli quadretti familiari e rurali (quasi come se non ci fosse la guerra) e di episodi in cui a dominare sono le brutture che le vicende belliche portano sempre con sé.
E riconosco che probabilmente, parte della mia opinione negativa sul linguaggio usato deriva direttamente dalla nota iniziale: a che scopo dichiarare che il dialetto riprodotto non è reale ma solo frutto di una ricostruzione volta a creare un (mi si passi il termine) esperanto marchigiano-romagnolo, e contrapporre tale dichiarata irrealtà alla realtà dei personaggi e dei fatti narrati (aggiungendo la precisazione “fate incluse”) ? A mio avviso, questa nota ha ottenuto l’effetto contrario a quello che si prefiggeva e ha inficiato, e non poco, il tocco di magia, di fiaba, di ingenuità infantile su cui il romanzo avrebbe potuto contare per distinguersi un po’ (se in meglio o in peggio dipende dai gusti) nell’ingente mole di romanzi che vertono sugli stessi temi.

Grazie comunque per la lettura; il libro è ora di nuovo in viaggio, verso Galatina, dove lo attende Abeja.

Journal Entry 11 by abeja87 at Galatina, Puglia Italy on Thursday, June 12, 2014
Arrivato da me! :D

Journal Entry 12 by abeja87 at Galatina, Puglia Italy on Monday, June 23, 2014
Un libro dolce, magico e al contempo triste che racconta un pezzo della Storia che conosciamo, guardandola con gli occhi di una bambina. Veramente bello!

Journal Entry 13 by lisolachenonce at Pisa, Toscana Italy on Tuesday, July 29, 2014
Tornato a casa :)
Grazie a tutti di aver partecipato

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