Rapimento del presidente del consiglio da parte di tre attivisti delle nuove brigate rosse. Un processo pre esecuzione su tutti gli incroci tra la sua vita privata e la nostra vita pubblica contemporanea. Ottima l'idea, peccato sia per la modalità narrativa che per la superficialità.. "Pensare oltre il necessario a decidere era superfluo e lo irritava: fermamente convinto che il pensiero, nel momento in cui rinnega la sua natura di strumento pratico, si corrompe senza scampo per diventare elucubrazione inconcludente e, in definitiva, pretesto all'inerzia"pg12

A Smilzo, amica bc da anni: le differenze aiutano a completarsi...

altro libro passato da Gio, ma questa volta sembra fatto proprio per me perchè ha come protagonista il mio amore segreto :-)

non posso raccontare niente per non svelare il finale al mio successore.
Lasciato a Giorgio prima di un volo di rientro a Roma.

Ricevuto dalle preziose mani di Smilzo, e letto - e' il caso di dirlo - al volo.
Molto molto interessante la proposizione dei pensieri del caro Nano del Consiglio, quasi inquietante per quanto realistica, ed anche la riproposizione dei pensieri degli altri protagonisti - che non definisco per non svelare la trama - barocchi e avvitati intorno all'ideologia, cosi' come il loro svuotamento di senso dovuto all'essere ormai anacronistici.
Poco verosimile lo sviluppo della trama ed alcuni aspetti dei personaggi, verso un finale decisamente troppo frettoloso e non felicemente risolto.

Rilasciato su un tavolo dell'ingresso